Cresce lincertezza nel mercato immobiliare, accentuata da un dollaro sempre più debole e da un prezzo del petrolio che continua a galoppare. LEuribor (il tasso medio a cui avvengono le transazioni tra le banche europee) dopo un rallentamento a gennaio, ha ripreso a salire toccando quota 4,30% a un mese e 4,70% per il trimestrale.
In tutto ciò, a fronte di una Federal Reserve che taglia il costo del denaro per far ripartire leconomia cè una Banca centrale europea che di tagliare i tassi proprio non ne vuole sapere. Nel Vecchio continente, e in Italia in particolare, tutto questo si traduce in una forte tensione sul mercato immobiliare nel breve periodo, anche se i prezzi delle case hanno rallentato, seppure lievemente. «Abbiamo notato più che altro fenomeni a macchia di leopardo - commenta Roberto Anedda, responsabile marketing di MutuiOnline - in cui certe aree, come le periferie qualificate delle città, hanno visto crescere i prezzi degli immobili, mentre altre, anche centrali ma più scadenti dal punto di vista dei servizi, diminuire. Oggi il mercato è più riflessivo, non cè più la corsa allacquisto, quindi i prezzi sono più stabili. Oggi si ragiona, non cè la fretta di comprare che cera prima. È il motivo per cui anche il numero delle transazioni è leggermente diminuito. Si tratta sempre di variazioni minime, non di bruschi cambiamenti».
Oggi chi compra casa e richiede un mutuo sconta la tensione che si è venuta a creare sui mercati, che si porteranno dietro gli strascichi delleffetto subprime americano. Una tensione che dovrebbe iniziare ad allentarsi nei prossimi sei mesi per poi assorbirsi a partire dal 2009, quando si allenteranno anche le tensioni e sul mercato delle valute e delle materie prime. «Probabilmente tra dieci anni si tornerà ai livelli di oggi, in termini di costo del denaro - spiega Anedda - nello scegliere oggi un mutuo è sempre bene farsi un esame di coscienza, sul tipo di reddito che si percepisce. Se è un reddito che tenderà ad aumentare e a consolidarsi oppure a decrescere. Nel dubbio è sempre meglio optare per una rata più leggera e un arco temporale più lungo per la restituzione, anche se si finisce per pagare di più.
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