"Subito le primarie per i coordinatori Pdl di città e province"

Il governatore Formigoni stringe i tempi sull’adozione di un nuovo sistema per scegliere i vertici. Si potrebbe votare entro l’autunno ma c’è il problema delle regole e degli «infiltrati»

Roberto Formigoni l’aveva detto subito dopo i risultati elettorali: per invertire la tendenza negativa del Pdl, è necessario un coinvolgimento degli elettori. Soprattutto dei militanti, coloro che già da tempo lanciavano segnali di disaffezione. Il presidente della Regione ha la sua ricetta, che poi è molto simile a quella sfornata da Giuliano Ferrara: si chiama primarie.
Il progetto Formigoni ipotizza primarie anche per i coordinatori milanesi, così da votare entro l’autunno i successori di Luigi Casero, responsabile cittadino, e di Romano La Russa, che ha la responsabilità del partito a livello provinciale. Spiega il governatore: «Primarie per tutti vuol dire che in tempi rapidissimi dobbiamo eleggere i coordinatori cittadini e provinciali attraverso questo sistema, che permetta di votare a tutti gli elettori del Pdl». Formigoni ha già pronti un calendario e una tabella di marcia: «I coordinatori cittadini potrebbero essere eletti nei prossimi due mesi, a ottobre quelli provinciali, e via di questo passo».
Resta il problema, sollevato già dal leader del Pdl, Silvio Formigoni, e da Giuliano Ferrara, di avere primarie regolamentate, come accade negli Stati Uniti. Per evitare «infiltrazioni» da parte degli avversari o anche soltanto una partecipazione dettata più dalla curiosità che da una reale appartenenza allo schieramento, l’idea di Formigoni (e più in generale dei leader del Pdl) è una legge del Parlamento che fissi le regole del primarie. Chi partecipa alle primarie di un partito, per esempio, non può partecipare alle primarie di un altro partito.
Formigoni ha parlato di politica al Pirellone, a margine di un incontro con la delegazione cinese in visita in Italia, che ha voluto far tappa in Lombardia. La Lombardia è un partner importante per la Cina, che vi esporta merci per 9,8 miliardi. In termini di export, il mercato cinese è la settima piazza di sbocco delle merci lombarde: quasi 2,7 miliardi. L’interscambio commerciale nel 2010 è stato di oltre 12,5 miliardi.
Il vice presidente, Xi Jinping, conferma l’interesse: «Da parte cinese intendiamo prestare massima attenzione alla collaborazione tra il nostro Paese e la Lombardia. Mi auguro che possiamo incoraggiare più imprese cinesi a operare e investire in questa regione». Formigoni ha assicurato piena sintonia e ha approfittato dell’occasione per rilanciare il tema dei diritti umani: «Siamo interessati a lavorare sempre di più con la Cina, ma chiediamo che ci sia una maggiore apertura nel campo della libertà civile e religiosa». Formigoni ha poi aggiunto di aver notato un interesse maggiore della delegazione cinese rispetto al passato: «Non ho ricevuto risposte solo formali sui diritti umani, ma un interesse ad aprire un dialogo strutturato e lo considero un passo avanti».
Dopo l’incontro ufficiale, le delegazioni si sono concesse una colazione diplomatica al Belvedere del Pirellone.

Presenti, per la Cina, accanto al vicepresidente, Xi Jinping, il ministro delle Scienze e Tecnologie, Wan Gang, i viceministri degli Affari Esteri e del Commercio, Zhang Zhijun e Zhong Shan, l'ambasciatore cinese in Italia, Ding Wei, e altri 15 funzionari della Repubblica popolare cinese. Presente anche il direttore generale di Expo 2015, Giuseppe Sala. Shanghai ha ospitato l’Expo 2010, la prossima esposizione universale sarà a Milano nel 2015.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica