Sugli spalti c’è Donadoni: tifoso di lusso per Peppo

Anche il ct della Nazionale in tribuna a Tolcinasco, già preso d’assalto dal pubblico. Presenti pure Paola e Chiara e Cristina Parodi

da Tolcinasco (Milano)

Giovedì 8 maggio, ore 8 e mezzo, primo giorno del Methorios Capital Italian Open. Sul fairway della 11 camminano i due bombardieri Emanuele «Peppo» Canonica e John Daly con il campione in carica Gonzalo Fernandez Castaño. Intorno a loro almeno 400 persone che, silenziosamente e ordinatamente, camminano nel rough ai lati e, mischiati nella folla, anche personaggi come il Ct della Nazionale Roberto Donadoni, grandissimo amico di Peppo. In tanti anni non si era mai visto un pubblico così all’esordio del nostro torneo più importante. Raggiungere Tolcinasco non è certamente difficile, però l’averlo fatto così presto al mattino è la conferma di un interesse superiore alle aspettative più rosee. È troppo presto per affermare che la decisione di consentire il libero accesso al pubblico ha dato i suoi risultati ma, se queste sono le premesse, ci sarà da essere più che soddisfatti.
La macchina organizzativa del torneo è partita, dicevamo, ieri, ma non soltanto da un punto di vista sportivo, perché il sottobosco del torneo è un fulcro lavorativo composto da oltre 700 persone che lavorano dietro le quinte per la buona riuscita della manifestazione. Oltre 100 i giornalisti accreditati, più di 30 i fotografi, 90 gli addetti alla realizzazione delle riprese televisive per l’European Tour Production che trasmette in 26 Paesi attraverso le immagini riprese da 33 telecamere dislocate sul percorso; il mondo sommerso che si muove sotto l’Open è formato anche dai volontari: schiere di appassionati riconoscibili dalle magliette blu Botticelli (uno degli sponsor) che comunicano i risultati via radio, aggiornano i tabelloni, portano gli scoreboard con la situazione in tempo reale di ogni partita. A questi vanno aggiunti i responsabili della vigilanza (una ventina), i carabinieri, gli addetti ai parcheggi e gli oltre 100 delegati alla ristorazione.
Ovviamente, oltre ai giocatori, il protagonista principale è il percorso di gara che quest’anno è in condizioni straordinarie dopo due mesi di trattamenti speciali del greenkeeper Giovanni Broglio coaudiuvato da 15 assistenti. In accordo con l’European Tour sono stati ristretti i fairway, è stato alzato il rough e i green sono stati rullati e perfettamente levigati per diventare velocissimi e adeguarli alle esigenze dei grandi tornei.
Il torneo vive anche momenti di socializzazione che avvengono al Villaggio Ospitalità, l’unica zona dove l’ingresso è limitato, la chimera di chi non può entrare e farebbe di tutto per sapere cosa accade oltre la vela dell’ingresso, nelle 14 tende elegantemente allestite, dove più di 40 splendide hostess accolgono gli invitati per un caffè, una bibita, un aperitivo, un pranzo, in un susseguirsi di eventi che stanno a dimostrare come il golf stia diventando un veicolo trainante per le relazioni pubbliche e gli affari.

Ieri un’ottantina di invitati ha animato la «tenda» della nota maison orologiaia svizzera sponsor dell’Open e di tutto il Tour Europeo, così come è gettonata la tenda del magazine Golf&Turismo che ieri ha visto un susseguirsi di amici fra i quali volti noti come Cristina Parodi, Paola e Chiara e Justine Mattera.

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