I sensi di colpa per una vita distrutta. Non si era mai perdonata di aver fatta ricoverare in clinica la figlia Isabelle. Ma c'è anche dell'altro. Isabelle Caro è la giovane malata di anoressia morta il 17 novembre scorso nell'ospedale Bichat. La stessa che si era spogliata nel 2007 per l'obiettivo di Oliviero Toscani realizzando uno spot contro l'anoressia. E nel 2008 aveva affidato a un libro, "La ragazzina che non voleva ingrassare", la sua disperazione per una malattia che l'aveva costretta a vivere adulta in un corpo di bambina: 31 chili per un metro e 64. Sua madre si è tolta la vita la settimana scorsa "distrutta dai sensi di colpa", rivela il marito Christian.
I sensi di colpa "Si addossava delle colpe terribili, in particolare - spiega l'uomo - perché aveva consentito che la figlia venisse ricoverata. Insieme avevamo progettato una cappella per nostra figlia, adesso diventerà la tomba per mia moglie e mia figlia". Ma non sono soltanto le colpe per il ricovero. Non sono solo le accuse ai medici "che hanno deciso di sedarla per farle delle analisi, ma le persone nelle sue condizioni non devono essere sedate". Isabelle nel suo libro raccontava di sé e della sua famiglia. Di un padre totalmente assente nella fase dell'infanzia e dell'adolescenza. E di una madre iper protettiva che la costringeva a rimanere chiusa nella sua stanza coprendela di giochi e attenzioni, quasi per paura che crescesse.
Il marito contro la stampa e Toscani Christian Caro ha puntato anche il dito contro la stampa, responsabile a suo dire di aver alimentato i sensi di colpa della moglie. "Soprattutto un’intervista di Toscani che è riuscita a vedere, anche se avevo provato a filtrare le notizie". In un colloquio con 20 Minuten dopo la morte della modella, il fotografo aveva giudicato Isabelle "molto egoista e molto presa da se stessa. Non ha mai capito che non era una modella - aveva detto Toscani - era una ragazza malata e in fase terminale, pensava di avere successo come attrice, ma si era montata la testa. Era diventata vittima di se stessa usando i media". "È scandaloso parlare così di una ragazza che è appena morta, e che gli ha fatto anche conquistare notorietà" ha denunciato il padre.
I dubbi Restano i dubbi.
Che le critiche, le accuse, le denunce e i sensi di colpa nascondano qualcosa di profondo e irrisolto. Che il disagio di Isabelle, quel suo voler quasi "accusare" i genitori per la sua malattia scritto tra le righe della sua autobiografia, sia alla base del gesto estremo della madre.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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