Suicidio della Samp in Ucraina rimontata dal Metalist in dieci

La svolta dopo dieci minuti del secondo tempo quando il tedesco Meyer ha espulso Taison e al Metalist restava una mezz’ora abbondante di gioco in dieci uomini. L’espulsione dell’attaccante brasiliano è un thriller che l’enigmatico Meyer ha risolto con l’aiuto del quarto uomo e di Cassano, fra i più attivi nella baraonda che si è creata quando Volta ha commesso fallo su Taison e questi ha allontanato la mano tesa del doriano che intendeva scusarsi. Un gesto istintivo e privo di cattiveria, l’arbitro doveva aver visto qualcosa d’altro, infatti Taison poi dà una manata in faccia a Poli e giustifica il suo allontanamento dal campo. Comunque Metalist in dieci, partita sull’1-1 e Samp che ha la grande occasione per chiudere i conti nel girone I. Invece l’equilibrio sparisce e sono gli ucraini a fare la differenza, spingono, tirano, cercano i tre punti con intensità, la difesa della Samp vacilla e capitola davanti al capolavoro di Cleiton Xavier, una sforbiciata in piena area con palla a fil di palo. Azione e gesto bellissimi, difesa Samp da censurare, come del resto si era già evidenziato nel primo tempo, con una coppia centrale mai sicura, esterni sempre in difficoltà, gli unici meriti per Curci che ha compiuto prodezze su Taison, Devic e Cleiton Xavier. Il portierone doriano ha ammesso: «Dovevamo chiudere la partita nel primo tempo quando loro ci hanno lasciato gli spazi per colpire. Non darei colpe specifiche, i tanti giovani in campo non c’entrano. Due tiri imparabili e abbiamo perso».
Rimasta in superiorità numerica la squadra di Di Carlo si è come ritirata, ha perso concentrazione e cattiveria, nessun segnale dalla panchina, nessun ordine tattico innovativo, non si capiva che gli ucraini fossero in dieci, anzi. Cleiton Xavier ha iniziato a far ammattire, dribbling e legnate, dall’altra parte zero assoluto o quasi. Cassano aveva già smesso di avere voglia, nel secondo tempo si è notato solo per la reazione verbale sul rosso di Taison. E senza le illuminanti idee di Cassano questa Samp era poca cosa. Pozzi, il gol e poco altro, Marilungo tanta grinta e sempre a rischio rosso, ma poco incisivo in fase conclusiva. Koman molte chiacchiere alla vigilia. Dietro già detto, con Cacciatore che spesso volta la schiena a chi calcia in porta, Volta falloso e Gastaldello nervoso.
La Samp senza Pazzini e Palombo a riposo per il campionato, ha in programma la trasferta di San Siro contro l’Inter, era andata in vantaggio alla mezz’ora del primo tempo con Pozzi servito da Koman. Cassano protagonista di palle in diagonale zuccherose, squadra bella dalla metà campo in su. Poi la dormita collettiva quando a Taison viene concesso di avanzare indisturbato fino ai 25 metri e di esplodere un destro che Volta e Cacciatore sentono sibilare e Curci vede tardi. L’1-1 a pochi minuti dal riposo è giusto, ma la Samp sembra meglio, dà l’idea di avere più qualità e quindi di poterla chiudere nel secondo.

Invece l’impressione è totalmente sbagliata, il Metalist cresce, dietro non sbaglia più niente, nessuna parata importante del loro portiere, nessun salvataggio, difesa sempre schierata e attenta, E anche quando sono rimasti in dieci stessa musica, questa è la nota più negativa della Samp, la mancanza di una reazione importante davanti a una occasione veramente unica per chiudere la partita. Invece il Metalist ha sempre infilato il coltello nel burro e non erano contropiede in spazi lasciati dai doriani, niente affatto. E nel finale è ancora Curci che mette sopra la traversa un destro di Devic scatenato.

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