La gestione del ciclo dei rifiuti non è mai stata uno dei fiori allocchiello della Regione Lazio. E difatti, dalle audizioni della commissione parlamentare dinchiesta sullo smaltimento dellimmondizia e sulle attività illecite legate a esso, la Pisana non ne esce affatto bene. Una gestione accentratrice, che non ha mai lasciato alle province la possibilità di trovare soluzioni in autonomia ad un problema complesso. Con lillegalità sempre in agguato. Cosa farà la presidente Renata Polverini per migliorare la situazione si saprà il prossimo 23 giugno, quando la commissione la ascolterà.
Nel frattempo la Regione Lazio se ne sta sul banco degli imputati. «Non ha mai concesso alle province di poter determinare, come forse opportuno attraverso gara pubblica, un ciclo dei rifiuti. Attraverso la legge regionale hanno voluto sempre decidere che cosa si doveva fare del combustibile da rifiuto», accusa il sindaco di Viterbo Giulio Marini ricordando che la Provincia di Viterbo «si era autodeterminata un piano dei rifiuti e laveva sottoposto allattenzione della Regione Lazio perché aveva pensato che poteva economicamente gestirli senza doverli trasportare altrove, ma è mancata dal punto di vista regionale la concertazione». Un «malumore istituzionale» nei confronti della Pisana che si intuisce anche nelle parole (..
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