Rita Smordoni
Ara Pacis, è ancora polemica. «Veltroni si fa propaganda con un dépliant» afferma in un comunicato Fabio Desideri, capogruppo della Lista Storace alla Regione. Dopo avere accusato il Campidoglio dignorare lo stato del Mausoleo di Augusto, ridotto a latrina per cani, e dei portici di piazza Augusto Imperatore, bivacco di barboni e sbandati, questa volta il consigliere regionale punta il dito direttamente sul sindaco. «Siamo curiosi di sapere quantè costato il pieghevole sullAra Pacis, in carta patinata a colori - dice - dove appaiono le foto del sindaco, dellassessore allurbanistica Morassut e dellassessore alla cultura Borgna, diffuso nei condomini e in alcuni locali del centro storico». Lelegante dépliant, con in testa il caratteristico simbolo del Comune di Roma, spiega la storia e le origini dellAra Pacis, descrivendo infine il nuovo museo e la teca con una sezione dedicata ai materiali e alle tecnologie impiegate. «Dentro però - afferma Desideri - compare in bella mostra anche limmagine sorridente del sindaco. Non capiamo lutilità di unoperazione del genere, smaccatamente propagandistica, se non con il fatto che le elezioni comunali sono alle porte». La sera del 22 settembre lopera dellarchitetto Maier è stata parzialmente inaugurata fra luci sfavillanti. E duramente contestata dalla stessa associazione Italia Nostra, che ha accusato larchitetto americano di avere «irrimediabilmente modificato il contesto storico-architettonico» del centro di Roma. Linaugurazione ufficiale della teca è prevista per il 21 aprile, Natale di Roma, pochi giorni prima delle elezioni comunali di maggio. Sarà un caso ma Veltroni, a differenza di Prodi, non spende una parola per lElection day, ossia per accorpare politiche e comunali al 9 aprile. «Il cantiere dellAra Pacis è ancora aperto - afferma Desideri - lo sanno bene i cittadini costretti a sopportare disagi da 5 anni.
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