Antonino Torre
Politica energetica ed emergenza rifiuti sono i due nodi sui quali la giunta Marrazzo si è impantanata: limmobilismo appare lunica scelta possibile a fronte delle profonde divisioni allinterno del centrosinistra. La vicenda della centrale Enel di Tor Valdaliga è stato il primo esempio lampante dello scontro interno. Ostaggio dei Verdi e dei comunisti, Marrazzo si è visto bocciare due volte dai giudici amministrativi le delibere regionali che bloccavano i lavori.
Non va certo meglio sul fronte rifiuti. «Il silenzio di Marrazzo sulla realizzazione del gassificatore di Malagrotta, perdurante da oltre sei mesi - ha fatto notare ieri Fabio Desideri, della Dc - linsensibilità nei confronti dei rappresentanti della Rete regionale dei rifiuti che digiunano, a staffetta, da ben 44 giorni, la mancata risposta alla nostra interrogazione del 13 marzo scorso, ben quattro mesi e mezzo fa, ci preoccupano, e non poco».
«Oltre un anno fa, per la precisione ha spiegato Desideri il 6 luglio 2005, venne diffusa la notizia della sospensione, da parte di Marrazzo, della costruzione del gassificatore di Malagrotta. A quanto pare, invece, i lavori non si sono mai fermati. Il 12 gennaio scorso, Bonelli, allora assessore allAmbiente, inviò dei tecnici per un sopralluogo e, al termine, dichiarò: Allinterno della discarica di Malagrotta sono in corso dei lavori di consolidamento del terreno, dobbiamo verificare se siano o meno correlati alla costruzione del gassificatore. Da allora più nulla. Non una parola, nemmeno un sussurro. Non solo».
«Il 13 marzo scorso ha proseguito Desideri presentai un atto ufficiale, uninterrogazione urgente a Marrazzo e a Bonelli. Cosa sta accadendo allinterno della discarica di Malagrotta? La realizzazione del gassificatore è stata sospesa o no? Queste alcune delle domande. Bene, sto ancora aspettando una risposta. E sono trascorsi quattro mesi e mezzo».
«In questa confusa fase, il nocciolo della questione ha sottolineato Desideri non è schierarsi pro o contro il gassificatore ma è, purtroppo, più a monte. Marrazzo, prima di tutto, ha il dovere di chiarire ufficialmente la linea della giunta, spiegando cosa sta accadendo a Malagrotta. Il problema grave è che sullargomento tace. Nemmeno nel corso del consiglio del 13 luglio scorso, dedicato specificatamente al tema delle discariche, ha detto nulla, come giustamente ha fatto notare la Rete dei rifiuti i cui rappresentanti digiunano, nellinsensibilità del presidente della Regione, da ben 44 giorni».
«A questo punto ha concluso Desideri credo sia lecito pensare che largomento risulti destabilizzante per la maggioranza regionale: dopo i preoccupanti scricchiolii delle ultime settimane, il rischio, per Marrazzo, è che la sua coalizione si sgretoli definitivamente. Continuare a tacere, però, non è corretto nei confronti dei rappresentanti eletti dai cittadini e, soprattutto, dei cittadini stessi».
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