Sul mercato alimenti cinesi avariati e scaduti da mesi

La Polizia municipale in un maxideposito situato a Torre Angela

Non solo vestiti. Ora anche il cibo viene falsificato nei laboratori cinesi della capitale. Nonostante le scadenze a norma di legge è pronto per essere rimmesso sul mercato con l’utilizzo di false etichette.
La sconcertante scoperta dei vigili urbani dell’VIII gruppo, coordinati da Antonio Di Maggio, risale a giovedì notte nel corso di una perquisizione in un deposito a Torre Angela, con annessa vendita al pubblico di cibo proveniente dalla Cina e dal Medio Oriente scaduto da mesi, rietichettato e ridistribuito in negozi al dettaglio e ristoranti cinesi della capitale. Il tutto stoccato in quasi 5000 metri quadrati di magazzino. Una fetta di città, Torre Angela, popolata sempre più da cinesi che, non paghi di vivere in condizioni igieniche pietose, ammucchiati in piccole stanze tra giacigli e stracci appesi, si attrezzano per truffare i connazionali, stampandosi in proprio le etichette fasulle da attaccare alle confezioni di alimenti provenienti dalla loro terra.
All’esterno del deposito, gli agenti della municipale hanno trovato diversi contenitori di plastica bianca pieni di verdure cinesi salate, completamente marce, ma pronte per essere confezionate e vendute con una scadenza stampata alla base e una diversa data di consumo sull’etichetta: sotto luglio 2008 e sopra dicembre 2008.
Ed è proprio una lattina con la doppia data di scadenza ad aver insospettito la municipale che, già dalle prime luci dell’alba, si è messa a pattugliare e a setacciare le vie degli scantinati dove si cuce notte e giorno, nei sobborghi del Prenestino, borgata Finoccchio e via dell’Olmo, alla ricerca di merci contraffatte. Di qui il ritrovamento di tonnellate di cibo mal confezionato e stoccato peggio. Immensi sacchi dei famosi funghi cinesi, rigorosamente secchi, ma senza alcuna etichetta né di provenienza né di scadenza e nei frigoriferi pesce secco tra gamberi e cozze scadute da mesi ammassati alla rinfusa.
E tra la mercanzia anche alcuni cittadini cinesi senza i documenti in regola. L’intero stabile e la merce sono stati posti sotto sequestro.

Ciliegina sulla torta, negli uffici, è stato sequestrato anche un computer pronto a stampare nuove etichette con date false da attaccare alla merce e sacchetti per il confezionamento di cibi anche da destinare a bambini, come caramelle.

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