Sul modello dei «double-decker» inglesi

Sui double-decker, i tradizionali autobus a due piani in via di estinzione a Londra, è una prassi consolidata: si sale sul bus e se non si è in grado di esibire la «travel card», la tessera che consente di viaggiare sui mezzi pubblici cittadini, il conducente emette un biglietto il cui costo varia a seconda della tratta che si intende percorrere. In alcuni casi sopravvive perfino la figura del bigliettaio, che oltre a controllare la validità dei biglietti, si preoccupa di emetterne di nuovi per chi non ne fosse in possesso.
Nella capitale inglese, come è buona abitudine fra i sudditi della Corona, quelle vecchie tradizioni - ormai scomparse anche qui in Italia - sopravvivono ancora. Lo sanno i milioni di turisti che si riversano nella metropoli ogni anno e lo sanno tutti i nottambuli britannici che sulla via di ritorno a casa - dopo una serata al pub - non hanno bisogno di procurarsi un biglietto a tutti i costi prima di salire sui bus notturni, i mezzi che sostituiscono la metropolitana negli orari di chiusura per la manutenzione e la pulizia. La possibilità di acquistare il biglietto sul bus è una comodità di cui usufruiscono gli utenti saltuari dei mezzi pubblici londinesi: gli altri passeggeri sono infatti quasi sempre dotati di «travel card», che consente un notevole risparmio. A Milano le «emettitrici» sono arrivate alla fine degli anni Settanta, quando è andato in pensione il vecchio «bigliettaio».

Una curiosità? Fra gli anni Venti e gli anni Quaranta esistevano i cosiddetti «caldarini», monete di metallo sostitute del biglietto, oggi utilizzate per la campagna pubblicitaria di Atm in occasione del suo 75° anniversario.

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