Sul palco «Appunti in rosso» dal pianeta eros Tinto Brass e il «Nina's Drag Queens» aprono una rassegna di spettacoli, performance e letture

Il pretesto è ghiotto, dato che da domani a domenica il minuscolo spazio del Teatro Ringhiera, la più «in» delle piccole sale milanesi, dominata com'è dalla vulcanica personalità di Serena Sinigaglia, presenta una rassegna che col titolo «Appunti in rosso» intende aprire una breccia su un tema tabù come il sesso nelle messinscene contemporanee. Stanchi della deplorevole confusione, da troppo tempo volgarmente esibita, tra forza dirompente dell'eros e inflazione della pornografia spicciola, Fabio Chiesa e la stessa Sinigaglia, curatori del festival, ci invitano dunque dal pomeriggio fino a tarda notte a una serie di letture tematiche. Aperte alla grande il dì dell'inaugurazione con una performance d'eccezione dato che a Tinto Brass - sì proprio a lui: l'emblema per eccellenza del desiderio cinematografico più scoperto e pecoreccio - è affidata la declamazione, che ci auguriamo ironica, di un classico della perversione come «Le cento-venti giornate di Sodoma». Debitamente preceduta, come si conviene, da un sit-in del critico teatrale Sandro Avanzo e del critico cinematografico Piermaria Bocchi i quali, per degnamente introdurre l'autore della «Chiave», premettono all'immagine pletorica di Tinto un dittico di film hard. Ossia quel «Saffo e Priapo» attribuito nientemeno che a d'Annunzio, seguito a ruota dal famoso e censuratissimo «Gola profonda». Accompagnato - questa sì che è una chicca - da un inedito «Inside Gola Profonda», film-documento che ricostruisce genesi e persecuzioni toccate alla pellicola di Gerard Damiano. Naturalmente nell'ambizioso programma del festival non poteva mancare il tocco trasgressivo. Ed ecco allora farsi avanti un gruppo il cui nome non lascia dubbi in proposito: il «Nina's Drag Queens» nato e operante all'interno della stessa Ringhiera. Tutto questo nella serata-non stop d'avvio. Che registra un andamento più soft venerdì 16 quando assisteremo alle «Calde notti di Don Giovanni», maxishow di alcuni giovani cantanti che faranno da battistrada al piatto forte della soirée, e cioè alle seducenti danze orientali delle ignote «Soeurs tribales» da anni deputate ad esibire gli inevitabili contorcimenti del ventre. Mentre, chissà poi perché, il sabato ripiega, forse per farsi perdonare tanta voluta spregiudicatezza, sui consueti temi dell'amore con un duetto di amorosissime femmine (la Facheris e la Zoccolan) che esumeranno per la gioia dei rétro fantasmi musicali d'autore. Prima che la domenica la kermesse si concluda con due inconsueti appuntamenti. Il primo è una straordinaria «Cucina erotica», dove l'attrice Elena Guerrini replicherà ad oltranza uno show di non più di dieci minuti per un solo spettatore alla volta. Costringendolo a forza di appetitose fragranze di cibi prelibati conditi da penetranti profumi orientali a confidarle, tra un sorriso e una carezza, le proprie personali esperienze nel regno proibito dell'eros.

Dopo di che, sempre che lo voglia, il malcapitato più altre undici persone sarà invitato ad occupare un letto su cui rivivrà - non si sa se solo a parole - le più allettanti proposte trasgressive che possono capitare a chi va in cerca del piacere.

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