«Sul Ponte faremo valere i nostri diritti»

da Milano

Lasciando prevalere l’obiettività sulla modestia, ieri Alberto Lina ha detto: «Un risanamento di questo livello in meno di 24 mesi è cosa rara». L’artefice del ritorno in bonis di Impregilo è proprio lui, e tutti i numeri del 2006 celebrano la sua abilità di amministratore delegato: dall’utile netto di 141,5 milioni che si confronta con la perdita di 358,2 milioni nel 2005 alla posizione finanziaria netta positiva per 34 milioni (da meno 263), a una redditività che vede il risultato operativo al 7,6% dei ricavi. Su questi numeri si basa anche la rivalutazione del titolo, all’incirca raddoppiato dall’estate scorsa in Borsa, e che ieri è schizzato del 7,4%.
Lina sta gestendo con equilibrio anche una vicenda spinosa come quella del Ponte sullo Stretto di Messina, che vede Impregilo capofila del consorzio che si è aggiudicato i lavori. «Abbiamo una posizione collaborativa col nostro cliente (il governo, ndr), capiamo la situazione e siamo pronti a discutere cambiamenti di tempistica e sviluppi diversi dell’opera. Ma su un punto siamo fermi: è un contratto a tutti gli effetti. Vogliamo sapere tra un mese, non di più, se e come si andrà avanti. Faremo valere ogni nostro diritto».
Posizione intransigente invece sulla revoca dei contratti per l’Alta velocità ferroviaria decisa dal governo: «Sul Terzo valico, dove c’è il contratto, abbiamo già avviato la procedura arbitrale. Sulla Verona-Padova, per la quale l’iter contrattuale è più arretrato, il testo dice che lo Stato può rescindere il contratto pagando solo i costi e non i danni. Vedremo se la norma è costituzionale. Che una legge cambi i patti tra cliente e fornitore - ha sottolineato Lina - è una cosa che non si era mai vista!».
Lina ha commentato anche il nuovo assetto azionario della controllante Igli, salutando l’ingresso del gruppo Ligresti: «Per il management avere un azionista “di mestiere” è una soddisfazione». Ha poi sottolineato il peso crescente dell’estero sul fatturato (34% dei 6.

621 milioni) e ha voluto precisare che solo per superficialità Impregilo viene collocata in fondo alle classifiche europee per dimensioni: «Non dobbiamo essere confrontati con conglomerati che fanno anche altri mestieri. Nella nostra specifica attività di costruttori di grandi opere in Europa siamo tra i primi».

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