Roma

Sul raddoppio del Ponte della Scafa guerra tra sovrintendenza e sindaco

Antonio Venditti

Mario Canapini, sindaco di Fiumicino, sembra deciso a non subire il veto posto dalla sovrintendenza ai beni archeologici di Ostia antica all’ampliamento del Ponte della Scafa, ritenuto «non compatibile con la tutela archeologica della foce del Tevere», come del resto «sul lato di Fiumicino l’inedificabilità è da considerarsi assoluta per una fascia di 250 metri dall’argine destro del fiume».
«Una bocciatura che da circa 4 anni ha lasciato inutilizzati sette milioni e mezzo di euro deliberati dalla giunta Storace», come spiega Canapini. «Solo il Consiglio dei ministri è in grado di superare il veto della sovrintendenza, con un provvedimento motivato, che mi auguro, a questo punto, venga adottato, consentendoci di effettuare nell’arco di 3 anni al massimo il raddoppio del ponte della Scafa».
Una richiesta che trova una concreta motivazione, dal momento che Canapini ha richiesto alla sovrintendenza che venissero effettuati i sondaggi per verificare con esattezza cosa ci fosse nel sottosuolo, se ci fossero reperti tali da impedire i lavori, oppure se potessero essere resi compatibili con l’opera da realizzare. «Va anche detto - precisa il sindaco - che l’area, eventualmente occupata dall’ampliamento del ponte, è già interessata da una strada diretta a un cantiere nautico sul fiume. Perciò ho chiesto alla sovrintendenza come sia stato possibile fare quella strada e per di più un cantiere sul fiume, mentre si vieta la costruzione di un pilone per allargare il ponte della Scafa. Non ho avuto alcuna risposta in merito».
Vista la netta opposizione della sovrintendenza, il Campidoglio, la Regione e il Comune di Fiumicino hanno ipotizzato una soluzione alternativa, che prevede un nuovo ponte, a circa 100 metri più a valle, ossia verso il mare, il quale, anziché costare 7 milioni e mezzo di euro, comporterà una spesa di circa 40 milioni di euro. Per ora è solo una ipotesi di studio, sulla quale, secondo Canapini, «sembra esserci la disponibilità della sovrintendenza».
Per l’attuazione, l’iter procedurale richiede tempi lunghi: occorre predisporre il progetto definitivo, che dovrà essere sottoposto all’approvazione delle varie amministrazioni, ricercare il finanziamento e, quindi, procedere all’appalto dell’opera da realizzare. «Per tutti questi motivi - ribadisce Canapini - che quanto detto da Veltroni, nella presentazione di Ostia 2015, circa la fattibilità del nuovo ponte nell’arco di 3 anni, è totalmente inesatto: forse stava iniziando la propria campagna elettorale». Infatti, il progetto preliminare deve essere approvato in conferenza di servizi, poi occorre procedere all’esproprio delle aree, debbono essere considerati anche i raccordi in vista della modifica del tracciato stradale. «Sarebbe stato meglio - osserva Canapini - che Veltroni e la Regione avessero contribuito a convincere la sovrintendenza: forse un sondaggio sarebbe costato molto di meno e avrebbe ridotto i tempi».
In questa fase di stallo è inevitabile che, dopo le vacanze estive, permanga la situazione di difficoltà di attraversamento, con al mattino lunghe file di veicoli da Ostia, Acilia, Casalpalocco in direzione Roma - perché la Colombo o la via del Mare sono intasate - o dell’aeroporto; il pomeriggio, in senso inverso, con gli automobilisti che dall’Aeroporto vanno verso Ostia e, spaventati dall’intenso traffico, preferiscono deviare nell’abitato di Fiumicino per poi riconnettersi con il ponte.
Per tutti questi motivi Canapini ha già comunicato anche al prefetto che «alla ripresa autunnale delle attività, quindi del traffico, se non saranno predisposte soluzioni che in tempi rapidi andranno a evitare questi inconvenienti» si troverà «costretto a limitare il traffico ai soli residenti verso il centro abitato di Fiumicino. Naturalmente, l’eventuale provvedimento produrrà disagi lungo la Roma-Fiumicino nel sistema aeroportuale.

Resta l’impegno a creare la complanare, per cui gli automobilisti di Ostia potranno passare di qui senza arrecare danno alle attività, all'economia e alla mobilità dei cittadini di Fiumicino».

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