RomaUna doppia amarezza segna la giornata politico-giudiziaria di Silvio Berlusconi. La prima arriva dal palazzo di Giustizia di Milano. La seconda dagli ex alleati del Carroccio. Lannuncio di Roberto Maroni che «la Lega presenterà un emendamento per lasta delle frequenze per compensare i tagli alla povera gente» viene accolto come una sorta di schiaffo ad personam. Un tentativo di cavalcare lultima onda dellantiberlusconismo. Il Cavaliere rimane colpito dal fatto che Maroni figuri come primo firmatario. Una circostanza letta come un segnale da non sottovalutare. Meno preoccupazione suscitano le parole di Bossi, giudicate inevitabili in questa fase. «Il futuro dellalleanza dipende da noi» dice il Senatùr. «Adesso lasse con Berlusconi non cè, ognuno a casa sua. Berlusconi sta con i comunisti nel governo. Non sono tempi di alleanze, è il momento di aspettare». Una fotografia a tinte non troppo fosche, accompagnata da una battuta sulla moneta. «Leuro? Kaputt. Finito leuro la Padania si farà la sua moneta, mica deve tornare alla lira per mantenere tutti questi furfanti». Infine unapertura sul futuro di Giulio Tremonti. «Ora è in carrozzella con una gamba rotta. È una brava persona e verrà da noi».
Quel che è certo è che la partita con la Lega è in stand-by. Berlusconi ha avuto un colloquio con Bossi ma il faccia a faccia ipotizzato non cè stato. Tanto che lapertura di un tavolo sulla modifica della legge elettorale è stato letta come strategia-paracadute in caso di logoramento dei rapporti con il Carroccio. Berlusconi, però, non vuole affatto chiudere le porte e ha chiesto di tenere vivi i rapporti a livello parlamentare. Su questo fronte già oggi arriverà un segnale chiaro di disponibilità. Al Senato approderà la mozione del Carroccio sul federalismo e Maurizio Gasparri sta lavorando per un voto comune. Berlusconi continua anche a seguire la partita della manovra, tenendosi in contatto con Fabrizio Cicchitto. Lex premier è convinto che di fronte a troppe spinte centrifughe il governo potrebbe sollevare la corazza. Per questo ha consigliato di concentrare gli sforzi sullinnalzamento della franchigia sulla prima casa e sullesenzione dal blocco dellindicizzazione delle pensioni per la cosiddetta «terza fascia». Per il numero uno del Pdl «il timore di ricadute recessive è evidente, così come il rischio che la lotta allevasione trasformi lItalia in uno stato di polizia virtuale». Sullo sfondo Berlusconi ha accolto con favore la notizia dellavvio della stagione congressuale, con la prima tornata che interesserà piccoli centri tra cui Lodi, Arezzo, Ferrara e Pesaro.
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