Roma

Sul web l'allarme per un sisma ad Albano. Gli esperti: «Impossibile prevederlo»

L'amministrazione comunale costretta a rassicurare i cittadini: «Si tratta di voci infondate che non trovano alcun riscontro da parte delle istituzioni competenti e dalla comunità scientifica». In giro cartelli con la scritta «chiuso per terremoto».

C'è chi si è divertito ad attaccare in giro cartelli con la scritta «chiuso per terremoto» e chi ha fatto partire su Facebook un tam tam su un presunto sisma che tra oggi e il 15 maggio dovrebbe colpire Albano, paese dei Castelli Romani. Tanto è bastato a gettare nel panico i cittadini della zona. Al punto che il Comune di Albano è dovuto correre ai ripari per riportare la calma tra la gente, ricordando a tutti che i movimenti della terra non si possono prevedere e che quindi «tali voci non trovano alcun riscontro da parte delle istituzioni competenti e nemmeno da parte della comunità scientifica». «Si tratta di voci infondate - rassicura il Comune - nate da un rincorrersi di notizie prima su internet e poi tra la popolazione, che hanno scatenato un ingiustificato allarme per le strade, negli uffici e nelle scuole, dove sono comparsi addirittura dei cartelli con sopra scritto "chiuso per terremoto"». Per riportare la calma in paese l'amministrazione comunale cita anche il parere degli uffici dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) secondo il quale non c'è alcun modo di sapere in anticipo se e quando si verificherà un terremoto. Dunque le voci messe in giro sono soltanto farneticazioni. «I sismi vengono studiati in modo globale - garantiscono gli esperti - quindi se una persona fosse in grado di prevederli l'intera comunità scientifica ne sarebbe a conoscenza». «La zona dei Castelli Romani rientra comunque nella categoria sismica 2 - afferma il sismologo Calvino Gasparini dell'Ingv - e quindi può dare origine a delle scosse, ma è impossibile prevedere quando. Neppure a livello statistico siamo in grado di determinare un arco temporale». Il sismologo Giampaolo Giuliani è il tecnico che aveva previsto il devastante terremoto dell'Aquila. Anche lui dice chiaramente che nella zona dei Castelli non esiste alcun sistema di monitoraggio attivo.

«Oltrettutto - aggiunge - il modello che stiamo sviluppando permetterebbe una previsione che va dalle 6 alle 24 ore prima, quindi non siamo stati noi a lanciare allarmi».

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