«Sulla famiglia è in gioco la civiltà» Il cardinale Bertone partecipa al convegno, poi guarda la partita in tv

(...) Ieri, allo Starhotel di Corte Lambruschini, che la sala ingoia gli arrivi a ciclo continuo mentre Monsignor Luigi Palletti, vescovo ausiliario di Genova, e Marcello Pera, ex presidente del Senato, si stringono la mano e aprono il dialogo. Monsignore anticipa il cardinale Tarcisio Bertone. Che arriverà in serata, perché se l'erano promesso di guardare assieme la nazionale ai mondiali. Obiettivo: tracciare i punti della nuova famiglia, quella sui cui s'interroga e provoca l'Associazione culturale L'Iniziativa. «Abbiamo bisogno di capire come si ridisegna la nuova famiglia attraverso il vissuto cristiano e filosofico che tracciano i nostri ospiti» insiste Michele Scandroglio, socio fondatore e responsabile dell'associazione. Ma il pubblico, quello che aspetta di godersi la partita, ha bisogno di riferimenti e spunti. Piero Canepa, presidente de L'Iniziativa, apre il confronto. Cristiano Ciappei, a capo della Fondazione Rui, dipana l'intreccio di fili. Quella sala satura ha bisogno di sentirsi dire da monsignor Palletti che «la famiglia tradizionale va difesa perché dal punto di vista naturale è la cellula su cui si basa la società e sui cui si fonda lo sviluppo dell'uomo». Che «la difesa della famiglia non è solo un fatto di fede, ma un fatto razionale e la società deve riconoscere lì le sue radici». Il senatore Pera annuisce. Lui, filosofo laico di matrice empirista, lui che nel libro scritto con Papa Ratzinger annuncia quest'Europa che si autodistrugge perché continua a rinunciare a valori morali fondanti come la famiglia. «C'è crisi di principi - spiega il senatore di Forza Italia durante l'incontro che ha preceduto il convegno -. Parlo di Pacs e pillola abortiva. Parlo di controriforma scolastica. Su questi temi Forza Italia deve essere ferma ed esplicita. Nessuna paura di apparire conservatori rispetto a principi e valori che sono le nostre radici. Salvo essere riformatori su altre questioni. Non tutti i nostri alleati lo fanno - aggiunge -. Intanto Alleanza Nazionale sta ripensando sé medesima. A Fiuggi s'era data un'identità, adesso c'è un ulteriore aggiornamento. Auspico prendano posizione ferma sui principi». Inevitabile la sterzata sulla politica estera: «Nessuna stampella surrettizia al centrosinistra, il compito dell'opposizione è prepararsi ad essere maggioranza». Un richiamo forte a serrare le fila. Che attraversa le porte chiuse di una faccenda solo politica per allargare ai codici che tutti leggiamo, in cui ci ritroviamo. Sollecitazioni intense che in sede di convegno mostrano l'impasse di questo Terzo Millennio, un post moderno che tiene in sé la fine di un'epoca e un incerto approdo.

«Forse è per questo che Papa Ratzinger ha scelto il nome di Benedetto XVI, per chiedere la forza di affrontare un nuovo Medio Evo», provoca infine Ciappei. Quello che ha mutato le coordinate della nuova famiglia, che non possiamo perdere, ma imparare a rileggere.

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