Sulla «malattia» attenzione a meccanismi e franchigie

Le polizze infortuni risarciscono soprattutto il mancato guadagno che deriva dal fatto che l'assicurato non può andare al lavoro: momentaneamente (inabilità temporanea) oppure perché subentra un’invalidità (invalidità permanente) o perché muore in seguito all’infortunio (morte per infortunio). Si tratta dunque di polizze consigliabili soprattutto ai lavoratori autonomi e ai liberi professionisti, per i quali restare fermi a causa di un infortunio significa anche rimanere senza reddito. Malattie e infortuni sul lavoro dei lavoratori dipendenti sono invece coperti dall’Inail. Le più economiche (come quelle di Gan, La Piemontese e Zurigo) costano per esempio intorno ai 550 euro l’anno per un tassista ma la tariffa sale al crescere della pericolosità del lavoro (a un elettricista la stessa polizza costerebbe 900 euro). Il premio, inoltre, varia a seconda del capitale che si vuole assicurare: le cifre viste in precedenza si riferiscono a un capitale di 100mila euro per il caso morte, 150mila per invalidità permanente, 60 euro al giorno per l’inabilità temporanea (per esempio in caso di ingessatura). Nel caso invece di invalidità permanente il risarcimento sarà pari al massimale, moltiplicato per la percentuale di invalidità riscontrata. Attenzione però alle franchigie che abbassano di molto l'indennizzo. La percentuale di invalidità è calcolata sulla base delle tabelle di riferimento dell’Ania, dell’Inail o della compagnia di assicurazione. Chi vuole invece coprire solo l’eventuale decesso (e non l’inabilità o l'invalidità) può acquistare una polizza ad hoc, la cosiddetta «temporanea caso morte». Il premio annuo varia in base all’età, al sesso (costa molto di più per gli uomini in quanto hanno una probabilità di vita inferiore alle donne) e se si è o meno fumatori.

Per esempio una polizza con capitale assicurato caso morte di 100mila euro per una donna di 50 anni non fumatrice costa 200 euro all’anno contro i 450 euro richiesti a un uomo: queste cifre salgono rispettivamente a 230 e 530 euro in caso di soggetti fumatori.

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