Sulla scuola marchiata Lega tramonta il Sole delle Alpi

RomaNella scuola di Adro il Sole delle Alpi tramonta, definitivamente. Via dalle aule, via dai corridoi, via dai banchi dove viene coperto con un adesivo blu. Gli zerbini con la rosa celtica vengono arrotolati e la griglia con il marchio che copre i posacenere rimossa. Il Sole delle Alpi è un simbolo politico che identifica la Lega Nord e come tale non può essere esposto in una scuola. Così ha deliberato il Consiglio di Istituto l’altra sera e subito il preside, Gianluigi Cadei, ha dato il via alla rimozione. Una decisione presa in conseguenza della richiesta del direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Giuseppe Colosio, che aveva scritto una lettera in questo senso al preside. Lettera scritta dietro precisa richiesta del ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini. Insomma, chiariscono da viale Trastevere, la decisione del preside di rimuovere il Sole delle Alpi risponde ad una precisa sollecitazione del ministro.
Il sindaco di Adro, Oscar Lancini però si ribella e chiede il ripristino dei simboli: «La volontà dell’amministrazione comunale deve essere rispettata», dice.
Ma da viale Trastevere arriva uno stop netto, che non ammette repliche. Se il sindaco di Adro non gradisce può anche dare il via a una battaglia a colpi di carta bollata. Attenzione però: se entra nella scuola per rimettere il simbolo illegittimo «commette un reato». Insomma di quanto accade dentro la scuola è responsabile il preside che risponde all’Ufficio scolastico regionale, che a sua volta rende conto soltanto al ministro.
«Ho chiesto io al preside di disporre subito la rimozione dei simboli - dice Colosio -. Il ministro Gelmini ha seguito giorno per giorno la vicenda rimanendo sempre dello stesso parere: i simboli andavano rimossi». Anche il nome della scuola è stato cambiato da Gianfranco Miglio a Fratelli Dandolo, eroi del Risorgimento.
La Gelmini ora spera di aver posto la parola fine a una vicenda che ha catapultato bambini e famiglie di Adro nell’occhio del ciclone, compromettendone la serenità.
Tutto è cominciato circa un mese fa quando, con l’apertura dell’anno scolastico, è stato inaugurato il nuovo plesso scolastico di Adro in provincia di Brescia. Un bellissimo istituto nuovo di zecca costruito con i soldi donati da imprese e famiglie ma decorato con ben 700 Soli delle Alpi, disseminati ovunque. Sole simbolo della Lega che governa il Comune. Di lì sono partite polemiche durissime anche contro il ministero colpevole, a detta dell’opposizione, di non intervenire. Ma il ministro rivendica di aver subito bocciato l’esposizione di simboli politici nelle scuole, sollecitando l’intervento dell’Ufficio Regionale.
Diversa la posizione della Lega molto più «morbida» nei confronti del simbolo. E infatti in difesa del sindaco interviene ancora il viceministro alla Infrastrutture, il leghista Roberto Castelli. «Il dirigente scolastico non aveva diritto di intervenire - dice Castelli -. La scuola è comunale e dunque ha ragione il sindaco».
E visto che il sindaco promette di non arrendersi la vicenda potrebbe avere ancora qualche ripercussione. Le famiglie che avevano chiesto di cancellare il Sole delle Alpi applaudono il preside ma non sono completamente soddisfatte e chiedono una bonifica totale, ci sono ancora due Soli sul tetto. Resta aperta la questione dei costi.

Per ora la rimozione è stata fatta praticamente a costo zero. Qualsiasi spesa però, denuncia il segretario dei radicali Mario Staderini, deve essere coperta dal sindaco di tasca propria e non dall’amministrazione pubblica.

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