Nella tana politicamente scorretta di Luca Casciani mancava solo il sindaco. Affrontare in diretta il pugnace conduttore di Radio Tiricordi non è roba da poco. Così quando Gianni Alemanno varca lingresso degli studi allAventino dimostra carattere e riconoscenza verso chi ha contribuito allelezione. «Questa è casa tua - incalza Casciani - però tieniti pronto alle critiche». Ok si parte, in studio cè anche Dario Rossin, presidente del gruppo del Pdl al Comune. Nessun filtro agli ascoltatori. Si comincia con la casa. Alla radio centinaia di mail di chi teme di essere scavalcato ingiustamente. «É una leggenda metropolitana quella delle graduatorie truccate, nessun romeno o filippino scavalcherà mai un romano - rassicura -. Ho letto sui giornali la notizia delle case popolari ai rom, ma lassessore Belviso ha già smentito. Le graduatorie sono aperte, ma non esistono corsie preferenziali per i nomadi. Nel frattempo stiamo accelerando il Piano Casa. Il principio che verrà seguito sarà la storicità in graduatoria». Un Piano che non comprenderà solo ledilizia residenziale pubblica, ma anche case in affitto calmierato: «Il Comune darà i terreni e le società si impegneranno a vendere o affittare le case a prezzi ragionevoli».
Il faccia a faccia prosegue sui vigili. «Sono troppo pochi, ancora meno quelli in strada. «Sui vigili si deve lavorare, penso che andrebbe ridotto lorganico degli uffici comunali e non certo quello della polizia municipale». Capitolo Passetto, Casciani ha il dente avvelenato. «Sono arrabbiato anchio con la proprietà del ristorante, il locale è chiuso, cè un procedimento in atto, quello che hanno fatto non glielo perdonerò, abbiamo dovuto spedire Cutrufo in Giappone per riparare al danno di immagine; spero in un ritiro della licenza».
Nessuna pausa: Caffarella e verde insicuro. «Serve più volontariato da parte dei cittadini per rendere i parchi vivibili». Tridente. «Ci sono troppi cantieri. Forse dobbiamo rivedere lagenda. Sui sampietrini a via del Corso prendiamo tempo». Terminal Anagnina, buio e pericoloso. «Ora ci sono le colonnine, aspettiamo a vedere se le cose migliorano...». Sugli stadi di Roma e Lazio, Casciani fa notare che forse di questi tempi si dovrebbe pensare ad altro. «Ma faceva parte del mio programma elettorale - precisa il primo cittadino -. Non è qualcosa nato sotto la pressione di qualcuno o per la richiesta delle due squadre, lOlimpico non è adatto al calcio. Lamministrazione comunale e regionale vigilerà affinchè dietro questi progetti non si nasconda speculazione o cementificazione selvaggia: non venderemo lanima al diavolo per avere uno stadio».
Chiusura sulle botticelle. Gli animalisti (e gran parte dei romani) le vorrebbero eliminare ma i vetturini sono pronti alla guerra. Così il Comune cerca di mediare, studiando percorsi dedicati. «Ci sarà una delibera che deciderà i percorsi precisi che dovranno fare i vetturini nel rispetto dellantica tradizione romana e degli animali. Dico solo che rappresentano una fonte di reddito per una categoria e dunque di abolirle non se ne parla».
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