Sulle tracce di Sant’Agostino

Convertito e battezzato. La Brianza portò bene a Sant'Agostino che, nel verde delle sue colline, trovò la quadratura del cerchio ai sui mille dubbi, al suo tormento interiore e nuovo slancio per la sua seconda «manche» di carriera, da oratore colto e forbito al servizio dei manichei e dell' Impero a vescovo di spessore e dottore della Chiesa, avviato sulla via del santità. Sant'Agostino approdò a Milano nel 383 fra mille dubbi e ne ripartì più forte. Impermeabile al credo cristiano, nonostante l'educazione ricevuta dalla madre Monica, convertitosi poi - come vuole anche la leggenda - in un giardino di Milano al suono di una voce di bimbo («Tolle, lege!», prendi e leggi) che gli suggeriva di approfondire la lettura della Bibbia, respirò l'aria lombarda di Rus Cassiciacum, individuata nella moderna Cassago Brianza, dove, a casa dell' amico Verecondo, usava ritirarsi per riflettere e infine, per mano di Ambrogio, il 24 aprile 387, fu battezzato. Oggi riposa a Pavia nella chiesa di San Pietro in Ciel d'oro, dove condivide la pietra e la pace eterna con Severino Boezio, un altro grande. Di questo Agostino lombardo, però, non in molti conoscono i passi. «Il mondo è un grande libro e chi non viaggia ne legge solo una pagina», scriveva lui nelle Confessioni. Ed è per questo che oggi un percorso, ambizioso e bellissimo, intende ripercorrerne le orme in una sorta di cammino che come quello francescano o quello di Santiago faccia conoscere a fedeli, pellegrini o anche a più laici amanti del trekking i luoghi nostrani dell'itinerario agostiniano. Si tratta di un nuovo percorso che attraversa cinque province per formare una sorta di rosa con corolla e gambo. Il Fiore si snoda in Brianza e unisce 25 santuari mariani disseminati per 315 chilomteri. Agostino non li vide: ci sono edifici del XX secolo , come chiese e piccoli oratori protoromanici, ma tutti fanno da «corolla» alla fede nascente di Agostino. Poi il «fiore» allunga il suo gambo per un altro centinaio di chilometri, prima verso Milano toccando i luoghi della sua predicazione e del suo battesimo, fino ad arrivare a Pavia, in Ciel D'oro. Un sito www.camminodiagostino.it cataloga - è in rete già da qualche mese - con precisione le tappe, fornisce informazioni su dove alloggiare e sugli orari di apertura dei monumenti, cartografia, anche in formato digitale adatto ai navigatori per chi volesse spostarsi in auto e ai palmari per chi scelga bici o i propri piedi. Ora però dalla teoria si va alla pratica e nel prossimo mese e mezzo saranno inaugurati il tratto milanese, da Monza a Milano e poi quello pavese con l'obiettivo di arrivare fino a Genova. A Cassago fino al 18 aprile, una mostra, realizzata in collaborazione con la fondazione Costruiamo il futuro, ripercorre la vita del santo, il 24 aprile a Milano e il 15 maggio a Pavia avranno luogo due visite guidate lungo i segmenti del cammino nelle due città (prenotazione sul sito e al touring club). L'idea ha trovato fin da subito molti entusiasti che fra mille difficoltà, moto cemento e poche finanze hanno tenuto a battesimo il progetto. Fra i fautori, l'associazione «Cammino di Sant'Agostino» ha trovato subito supporto nella casa editrice Bellavite che ha pubblicato, a cura di Renato Ornaghi ben due edizioni di un libro attraverso cui scoprire e seguire il cammino. Il servizio pastorale turismo e pellegrinaggio della Diocesi di Milano ha contribuito allo sviluppo del progetto perché «l'idea è partita dai fedeli, quindi dal basso e costituisce una moderna opportunità di evangelizzazione», ha spiegato il responsabile di settore della Diocesi don Massimo Pavanello. Guardano invece ad Expo, ma anche all'anniversario del 2013 dell'Editto di Costantino, con cui proprio a Milano la religione cristiana divenne «licita», le istituzioni, dalle due province di Milano e Pavia, al Comune di Pavia, alla fondazione Expo, che con l'appoggio di Lions e Touring club patrocinano l'iniziativa. La mappatura e la cartellonistica della parte brianzola del percorso (il fiore) è cosa fatta: incredibile a pensarsi ma «il 70% del percorso si snoda su sentiero o su marciapiede e solo il 30% su asfalto e strade», ha spiegato Renato Ornaghi.

Per mappare il resto del percorso servono 50 mila euro, ma l'entusiasmo non manca dopo aver vinto forse la sfida più impegnativa, quella cioè di trovare ancora del verde in Brianza. Ora l'obiettivo è raggiungere accordi con le parrocchie per aprire gli oratori ai pellegrini e garantire l'apertura anche degli edifici religiosi più piccoli.

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