«Summit riuscito È stata premiata una lucida follia»

nostro inviato all’Aquila

Si è chiuso il G8 della «speranza». Il vertice che vuole scuotere il mondo dalla crisi, aprire il tavolo delle decisioni importanti ai Paesi emergenti, tutelare l’uomo dal clima impazzito, dare una mano all’Africa non solo con più soldi (da 15 a 20 miliardi di dollari), ma con una gestione trasparente delle risorse e un mercato che non penalizzi i Paesi poveri. Un summit puntato sull’uomo, sui valori morali, sul rispetto della vita. Speranza è anche quella di una città distrutta, L'Aquila, che è entrata «nel cuore» del mondo: il presidente americano Obama ha usato proprio queste parole.
E alla fine l’ha detto, Silvio Berlusconi, citando Erasmo da Rotterdam: la sua «visionaria, lungimirante follia» è stata un successo. Il G8 all’Aquila, la pazzia lucida. Il premier ne ha parlato solo nella parte conclusiva dell'ultima conferenza stampa di ieri, ringraziando il sottosegretario Bertolaso e tutti coloro che hanno lavorato per la riuscita del vertice: «È andato tutto benissimo e abbiamo ricevuto complimenti da tutti, alcuni addirittura imbarazzanti. Qualcuno ha detto che questo è il miglior G8 a cui abbia mai partecipato...». E il successo non è dovuto alla «tregua» di critiche consigliata dal presidente Napolitano: «Non ho goduto di nessuna tregua», ha chiarito il premier a domanda precisa: «Io non ho mai attaccato la stampa, sono loro che hanno attaccato me». E dall’opposizione «mi attaccano oltre il senso di civiltà: se vogliono dialogare, devono cambiare». Ma questo è l’unico passaggio di politica interna di un lungo discorso puntato sul mondo.
Speranza dopo la crisi. Dall’Aquila, alla fine del summit, esce un invito alla «fiducia». I risultati raggiunti «sono stati tutti positivi», ma «quello più importante è il messaggio di fiducia e di speranza ai cittadini». La crisi ha avuto origini finanziarie e poi si è estesa, ma ora si può dire che per la parte economica si è ormai sfogata». Tutto questo rientra in un clima di pace che si è respirato in questi giorni al G8 all’Aquila, ha testimoniato Berlusconi: «Vedendo tutti gli interlocutori al tavolo, sembrerebbe impossibile che si verifichino momenti non risolvibili attraverso il dialogo. I cittadini, se fossero stati presenti, avrebbero tratto conseguenze molto positive per il futuro proprio e dei propri figli».
Nuove regole del mercato per aiutare i più poveri. L’Italia e gli altri partecipanti ai vertici di questi hanno giorni hanno «manifestato la nostra disapprovazione» per una «ripresa della speculazione internazionale». Sono in rialzo i prezzi di petrolio, «rame, ferro, grano, riso con ricadute molto negative sui Paesi poveri», ha sottolineato il presidente del consiglio. L’impegno preso all’Aquila è quello di «bloccare questa speculazione». Il mercato si deve dare nuove regole, «c'è bisogno di un corpo di leggi accettate da tutti i Paesi», fondato sui principi della «sacralità del diritto di proprietà», dell'«etica di mercato, della morale, della trasparenza». Il pensiero comune è che «i Paesi poveri devono poter vendere i loro prodotti a tutti». I Grandi, ha chiarito Berlusconi, hanno discusso sul modo in cui «noi Paesi del benessere possiamo dare benessere a chi non ce l'ha». Gli aiuti saranno aumentati «in forme diverse dal passato, con rendiconto preciso di come vengono usati i soldi». Lo stanziamento a 20 miliardi di dollari «è un fatto molto importante e significativo».
G14 vertice del futuro. «Tutti i format» di riunioni di vertice «sono validi e rimarranno in piedi». Il G8 mantiene la sua importanza culturale, ma India, Cina, Brasile, Messico, Sudafrica, i cosiddetti Paesi emergenti, con l’Egitto, devono essere inclusi sempre nelle scelte sull’economia mondiale e il G14 diventerà luogo «fondamentale per la governance» del pianeta. Sul clima, India e Cina hanno comunque manifestato aperture «molto, molto importanti», ha chiarito il premier.
«Spero amicizia con Obama». Berlusconi ha avuto parole di elogio per il presidente degli Stati Uniti: «Ho avuto un rapporto molto cordiale con il presidente Obama. A cena ci siamo parlati in maniera molto simpatica lui mi ha raccontato della sua vita privata e io della mia. Abbiamo aperto un discorso che spero possa sfociare in una stima, in una simpatia e magari in futuro in un amicizia». Nella gestione della politica estera, «Obama ha stupito tutti», la sua amministrazione per ora «non ha sbagliato un passaggio». Di Obama ha elencato una serie di qualità: «Grande buon senso, capacità di riflessione, acutezza». Ma senza tradire Bush: a lui «sono legato e mi sento ancora legato» da «una forte amicizia personale». Ha poi ringraziato il presidente libico Gheddafi per il discorso «gentile» sull’Italia.
Casa all’Aquila. Con il G8 i riflettori non si spengono sulla città che lo ha ospitato.

Berlusconi ha annunciato che cercherà «casa all'Aquila per agosto per seguire i lavori», perché «ci tengo troppo»: consegnare «le prime case entro il 15 settembre», come promesso. E l’immagine più bella di questo G8 è «il rintocco delle campane» nella piazza d'armi di Coppito, con la scoperta della lapide per le vittime del terremoto.

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