«Il suo outing per la poltrona mancata»

Doveva essere il momento per mostrare i muscoli, per fare vedere che l’Udc in Liguria c’è ed è sempre più forte. Rosario Monteleone, commissario regionale del partito, aveva da presentare gli ultimi acquisti della nuova unione di centro con il passaggio dei consiglieri provinciali genovesi Daniele Biagioni e Alfonso Gioia dal Partito Democratico allo scudocrociato. Ma non c’è stata grande attenzione per il tema in oggetto, perchè il dibattito è subito scivolato su una delle vicende più spinose dell’ultimo mese.
Sulla dichiarazione pubblica di omosessualità da parte del consigliere nazionale del partito Alberto Villa, nonchè deus ex machina del movimento in Liguria negli ultimi anni. Monteleone, quando viene incalzato sulla vicenda parte con calma spiegando «che è lui che ha deciso di allontanarsi dall’Udc senza che nessuno abbia fatto pressioni. Certo- continua il vicepresidente del consiglio regionale- le sue dichiarazioni non sono state consone alla linea politica del partito, ma fatte a titolo personale». Diversa l’interpretazione di Alberto Villa che si dice essere stato «emarginato all’interno di un partito che ha servito per sette anni, solo perché ho reso pubblica una situazione che chiunque all’interno dell’Udc conosceva benissimo».
Ma il vulcanico Monteleone non è riuscito a trattenere qualche battuta al veleno dopo il polverno scoppiato introno all’ex esponent del partito e ha rilanciato: «La verità è che ci ha lasciato quando ha capito che non potevamo più garantirgli di rimanere amminstratore unico della ferrovia Genova - Casella- ribatte-. Venne nominato lì in quota Udc ma la nuova maggioranza di centrosinistra per quel ruolo ha fatto scelte diverse. Il suo outing e le sue dimissioni sono conseguenza del posto non assegnato». L’Udc ha anche spiegato che Villa non sarebbe più idoneo per il ruolo di amministratore in quanto sono cambiati i requisiti che richiedono anche il titolo di laurea: «Ora sappiamo che Villa sta trattando sia con il Pdl sia con il Pd per un suo passaggio altrove: se dovesse andare nel Pd- attacca il commissario-, visto che c’è la disponibilità di quel posto avremmo chiarito la vicenda». Il transfuga dei cristiano democratici non ci sta, e rispetto alla sua mancata conferma tiene a precisare «che se avessi voluto quella poltrona mi sarei spostato nel Partito Democratico molto prima. La verità è che Monteleone non ha avuto la forza di rivendicare quel posto per sé nononostante faccia parte della maggioranza».


In questo scenario ci sono anche le scelte politiche del partito in Liguria in vista delle prossime amministrative: «A Savona andremo soli- ricorda l’ex consigliere dell’Ulivo- mentre nei vari comuni dell’entroterra andremo a trattare con centrodestra e centrosinistra in base ad accordi vincolati dai programmi. Non ci interessano poltrone da assessore».

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