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Il super boss dimissionario esperto di Pagine gialle

Il super boss dimissionario esperto di Pagine gialle

La mente dietro i successi della Premier League è stata per molti anni quella di Richard Scudamore, che dal 1999 al 2018 è stato il numero uno manageriale e che ha contribuito a lanciare il campionato sui mercati internazionali. La sua storia è interessante anche perchè consente di sottolineare le differenze del modello inglese con quello italiano.

Scudamore, gallese di Cardiff, ha lavorato per molti anni nel settore delle Pagine gialle. Poi si è trasferito negli Stati Uniti dove è stato assunto dal gruppo Thomson Reuters, gestendo tra l'altro una catena di giornali locali. Al calcio è arrivato rispondendo a un annuncio sul Times di Londra: i campionati professionistici che stanno al di sotto della Premier (l'equivalente, per capirsi, della Serie B e C italiane) cercavano un manager. Poi la promozione nella massima divisione.

Scudamore è famoso tra l'altro perchè teneva personalmente i rapporti con le emittenti televisive che trasmettono le partite inglesi nel mondo e gestiva direttamente le trattative. Da questo punto di vista la situazione italiana è molto diversa visto che la Lega Calcio affida in pratica l'intero pacchetto a un unico intermediario (per il periodo 2018-2021 è Img). Diverse anche le somme incassate: il calcio italiano ricava dai contratti internazionali 340 milioni di euro, la Premier circa 1,2 miliardi.

Dopo tanti anni al vertice (e guadagni complessivi pare vicini ai 30 milioni di euro) Scudamore ha di recente lasciato l'incarico. E la sostituzione si presenta tutt'altro che facile, visto che, secondo indiscrezioni giornalistiche, già un paio di candidati hanno rinunciato alla poltrona. A motivare dubbi ed esitazioni sono probabilmente le difficoltà di mercato. Dopo la crescita impetuosa degli ultimi anni, la corsa dei ricavi sembra aver rallentato. Per quanto riguarda i diritti tv, per esempio, il rinnovo dei contratti tv sul mercato inglese ha mostrato un leggero calo nel prezzo unitario pagato dalle televisioni per ogni partita trasmessa.

Va notato che al contrario di quanto accade in Italia non tutti i match sono trasmessi sul piccolo schermo.

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