«Superbanca al via da gennaio 2007»

Per gli «scontenti» del Santander spunta l’ipotesi di una quota nella Cassa di Firenze

Marcello Zacché

da Milano

Nel day after della nascita della super banca Sanpaolo-Intesa, l’amministratore delegato Corrado Passera ha fatto visita ai vertici delle Generali.
La compagnia triestina, socio forte e alleato industriale di Intesa e dunque del nuovo gruppo, è stata una delle componenti che, al termine dell’operazione, non sembrava fare i salti di gioia causa le perduranti incertezze sull’assetto del settore bancassurance. Per questo la visita di ieri di Passera nella sede milanese delle Generali, dove lo hanno ricevuto il presidente Antoine Bernheim e l’ad Giovanni Perissinotto, assume un significato di peso: l’evidente volontà, come già accennato da Passera alla vigilia, di tenere le Generali in primaria considerazione come partner assicurativo.
Il problema riguarda il futuro di Eurizon, il gruppo integrato di risparmio gestito e assicurazioni, controllato dal Sanpaolo e potenziale concorrente delle Generali. In proposito si è ieri appreso che sarà convocato già lunedì il cda per il rinvio della quotazione in Borsa, prevista nei primi mesi del 2007. Mentre l’Opa lanciata da Eurizon su Banca Fideuram si chiuderà il 25 ottobre, senza ulteriori proroghe. L’impressione è che dei rapporti Eurizon-Generali se ne parlerà a partire da gennaio. Quando San-Intesa sarà già operativa, come ha detto ieri Passera: «Abbiamo cominciato a lavorare oggi per essere totalmente attivi dal primo gennaio». Un calendario che, in fin dei conti, non dispiace neanche a Trieste, alle prese, di qui a fine anno, con l’integrazione di Toro assicurazioni.
Ma il day after di San-Intesa ha interessato anche il socio che, fra tutti, è veramente il più scontento: il Santander. E su questo fronte è spuntata la quota in Cassa di Risparmio di Firenze, il boccone più ghiotto che il presidente del Sanpaolo, Enrico Salza, potrebbe mettere sul tavolo della trattativa con gli spagnoli. Il numero uno di Torino potrebbe rendere disponibile la quota del 18% in Carifirenze, considerando anche che su un altro 10% è in corso un arbitrato sul quale il Sanpaolo non ha mai nascosto il proprio ottimismo. Firenze non sembra propensa a una soluzione del genere: «Solo illazioni», si fa notare dal capoluogo toscano. In assenza di una posizione ufficiale della banca il titolo CrFirenze ha ieri guadagnato il 3,45 per cento.
Il day after del mercato non è stato invece positivo per i due titoli della superbanca. Anche se va detto che, fino all’annuncio dell’operazione di giovedì, le azioni erano salite con decisione. Ieri in Borsa il Sanpaolo ha segnato un calo del 2,43% a 17,13 euro e Intesa del 2,37% a 5,44.
Sembra che il mercato sia rimasto un po’ deluso dai tempi per la possibile distribuzione di capitale ai soci, per la quale non sembra esserci alcuno spazio prima della primavera 2007. «Con l’assemblea che dovrà approvare i risultati del 2006 saremo nella posizione di fare qualcosa su un dividendo speciale o a un buy back», ha detto Passera agli analisti, e ci sarà modo di «annunciare la quantità precisa di capitale in eccesso che verrà distribuita».

Attualmente il capitale in eccesso viene indicato in 8,8 miliardi, ma sono incluse anche le plusvalenze e, quindi, il dato «non è significativo per la determinazione di una distribuzione straordinaria dell'utile», ha spiegato.

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