Il superdeficit non ferma i lavori all’Umberto I

L’Umberto I contribuisce con 60 milioni al disavanzo Tra concorsi e consulenze

Il superdeficit non ferma i lavori all’Umberto I

A completare il quadro del disastroso disavanzo regionale che per l’anno 2007 sarebbe stimato su 225milioni di euro di scoperto, ossia 100 in più di quanto si era detto fino a qualche giorno fa, ci si mette pure il deficit previsionale dell’Umberto I. Altri 60 milioni pronosticati nei primi mesi dell’anno.
Eppure malgrado il passivo stimato sulla base della ripartizione del budget riservato al nosocomio universitario dalla Regione (402.347.496 euro di produzione a fronte di 462.473.587 dei costi per conseguire la suddetta produzione) sistematicamente il general manager Montaguti non si lascia intimidire dall’increscioso disavanzo. Anzi, a breve il Policlinico diverrà oggetto di un concorso internazionale. E già. Se i lavori di ristrutturazione delle gallerie ipogee continuano a destare forti perplessità perché procedono a rilento ci sono in cantiere nuovi provvedimenti che prevedono di dare una nuova veste all’Umberto I. Il progetto rimane sulla carta ma ciò non toglie che il solo parlarne consenta la possibilità di ingaggiare nuovi professionisti da impegnare a un nuovo progetto di ricostruzione dell’ospedale. E così è stato. Precisamente in uno degli ultimi atti sottoscritti da Montaguti si parla dell’organizzazione di «un concorso internazionale di progettazione per la realizzazione dei nuovi edifici previsti nella prima fase dei attuazione del programma degli interventi previsti nel Master Plan».
In pratica nuovi edifici da tirare su all’interno della vecchia cinta muraria. Ma quando si parla di nuovi consulenti non si va a lesinare su nessuno anche se si tratta di vecchi progetti in corso d’opera. Infatti la realizzazione della ristrutturazione globale nonché quella del piano ipogeo, già affidata all’architetto Raffaela Bucci, viene ritenuta tanto impegnativa è necessario avvalersi anche di un supporto legale per seguire l’attività del responsabile unico del progetto (Rup). Lo studio di fiducia non ci ha niente a che vedere con l’avvocatura del Policlinico, per la quale si spende oltre un milione di euro all’anno (per i sette legali in carica), ma viene riferito al network «Ernst e Young» il cui pagamento sarà a prestazione e quindi a parcella. Non finisce qui. Sempre riferendosi al capitolo lavori in corso il direttore generale ha sottoscritto, su richiesta della Bucci, la necessità di assoldare nuove professionalità che supervisionino e affianchino il Rup nella fase della ristrutturazione delle gallerie ipogee. Insomma non basterebbe l’Ati che ha vinto l’appalto, servono comunque nuovi tecnici. Altri 211mila euro l’impegno di spesa. Infatti per queste esigenze sono stati ingaggiati fino a febbraio 2009 gli ingegneri Roberto Basili e Valentino Raguso (101mila). Così l’ingegnere Roberto Spigaroli (40mila) come supporto alla direzione dei lavori e l’architetto Filippo Lo Masto (70 mila euro) come dirigente servizi tecnici e tecnologie sanitarie per il Masterplan sul piano di riorganizzazione e ristrutturazione del Regina Elena. In contemporanea a queste attività, che tuttavia al momento rimangono semplici chiacchiere prive di supporto attuativo, visto che non v’è menzionata né la provenienza delle somme, né le somme per la messa in opera dei progetti e la realizzazione dei lavori, si darebbe il via a bandire una gara per la ristrutturazione di 19 sale operatorie. Base d’asta 14milioni di euro.

E il finanziamento? Anche questo particolare sfugge. Nella Finanziaria regionale 2008 per l’edilizia sanitaria è stato stanziato solo 1,5milioni di euro. La manovra dovrà tendere a coprire l’extra-deficit e quindi sarà difficile reperire nuove risorse per l’Umberto I.

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