Nemmeno il tempo di preparare un articolo in cui mi complimentavo con Marta Vincenzi, con il suo consulente che ci mette la faccia Carlo Freccero e con il suo consulente che ci mette il lavoro Stefano Francesca per la scelta di Gianna Nannini per il Capodanno in piazza - cioè di unartista di assoluto livello che riscatta Genova di tanti San Silvestri da sagra strapaesana - che già Marta ne combina unaltra delle sue. Una grave, intendo.
Dal fax spunta un comunicato stampa del Comune di Genova, con tutti i leoni e gli stemmi al punto giusto, intitolato asetticamente «Marta Vincenzi incontra il presidente di Confitarma». E fin qui niente di male, anzi. Perchè dallincontro è uscita Genova come sede del prossimo meeting degli armatori, scelta assolutamente condivisibile e che dà lustro alla città e al porto.
Il punto è un altro. E sta nella prima riga: «Marta Vincenzi, sindaco di Genova, ha partecipato questoggi al Convegno della Confederazione Italiana Armatori insieme al professor Paolo Costa». Sì, proprio lui, Costa. Lex ministro di Prodi, leurodeputato prodiano dellUlivo, il commissario prodiano per il raddoppio del Dal Molin a Vicenza, il candidato di Marta alla presidenza dellAutorità Portuale. Che, a giudicare da comunicati simili, la Vincenzi considera già il nuovo capo dellAutorità.
Ora, a parte la palese scortesia nei confronti di Giovanni Novi, presidente tuttora in carica, e a parte la prepotenza nei confronti degli altri papabili e delle altre istituzioni, un comunicato simile dà lidea della volontà di imporre un candidato contro tutto e contro tutti. Lesatto contrario di quello di cui hanno bisogno il porto e la città.
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