di Fabio Pesto*
Negli ultimi mesi i media internazionali hanno ripreso in maniera molto emotiva alcuni eventi riguardanti il settore dello Yachting (e più particolare dei superyacht) in Italia. Questo ha contribuito ad aumentare nei clienti esteri il clima di incertezza circa le norme vigenti nel nostro Paese su superyacht e charter. Ben vengano quindi iniziative editoriali come quella del Giornale di Bordo che contribuiscono a ristabilire un quadro di chiarezza per uno dei settori più strategici della nautica italiana e della nostra economia. A livello mondiale la flotta degli yacht oltre i 30 metri è di poco inferiore alle 4mila unità, considerando sia gli yacht privati sia quelli adibiti a charter. Ben il 74% di questi ultimi opera nel Mediterraneo (già alla fine del 2008 si parlava di quasi mille unità con un incremento del 20% rispetto all’anno precedente). È risaputo come la cantieristica nazionale detenga la leadership mondiale della produzione di grandi yacht con uno share del portafoglio ordini del 34%, pari quasi al resto dell’Europa (38%). Sono infatti 1.105 gli yacht realizzati in Italia e 168 quelli attualmente in costruzione (74% dei quali riguarda yacht fra i 30 e 40 metri). Lungo le nostre coste gravitano circa mille superyacht - il cui valore complessivo è superiore a 10 miliardi di euro - che generano un potenziale economico di spesa su base annua pari a circa 1 miliardo di euro. In questo scenario, la Sezione Yacht di Federagenti - composta da oltre 60 agenzie marittime che forniscono assistenza a imbarcazioni superiori ai 25 metri- ha stimato in oltre 200 milioni di euro il valore economico generato nel 2009 dalle sole spese «operative» gestite appunto dagli agenti marittimi (refit & repair, servizi e costi equipaggi, posti barca, assicurativi, finanziari ecc.) e un potenziale di ulteriori 800 milioni di euro che potrebbero rimanere sul nostro territorio qualora i superyacht fossero più stanziali. Il ruolo degli agenti marittimi, è proprio questo: mediare fra le esigenze del superyacht e quelle del territorio. Noi abbiamo un compito importante: riconsolidare la fiducia nei confronti del nostro Paese.
Per questo chiediamo norme chiare, e soprattutto un’applicazione omogenea. Insieme con Ucina, siamo impegnati in un confronto con i migliori professionisti del settore.* presidente Federagenti Yacht
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