La svendita Sea come ai saldi di fine stagione

diCaro direttore,
Milano ha venduto il 30% di 3 aeroporti a 340 milioni di euro. Il Brasile ha venduto il 51% di 3 aeroporti per 10,5 miliardi di euro. Ecco come si è svolta la procedura di vendita. Milano: unico concorrente, durata un mese, pubblicità nazionale (il testo tradotto sul sito del Comune contiene questa intestazione: «Only the italian document has official value»), nessun turno di rilancio e prezzo di vendita pari alla base d’asta più 1 euro. Brasile: decine di partecipanti, durata 6 mesi, pubblicità internazionale, diversi turni di rilancio, prezzo di vendita pari a 5 volte la base d’asta. Sorge d’impulso una domanda: come è stata condotta la vendita di questa dote consegnata dai cittadini milanesi nelle mani di Pisapia-Tabacci? Perseguendo il massimo valore? La risposta è monosillabica: no.
Non solo. 30+25 è diverso da 55. Vendere una quota superiore al 50% con due differenti aste a pochi mesi di distanza deprezza il valore e favorisce in modo esclusivo l’aggiudicatario della prima asta che, tra tutti i possibili concorrenti internazionali, sarà l’unico a poter acquisire il controllo societario. È dolo o insipienza? E a chi giova questa vendita? Ai milanesi? Ai lavoratori di Sea? Al piano industriale dell’azienda? Alle casse del Comune? Non ai milanesi. Malpensa, Linate e Orio al Serio non acquisiranno nuove tratte. Non ai lavoratori di Sea. I sindacati sono i primi a schierarsi contro questa vendita da stagione di saldi. Non al piano industriale dell’azienda. Troppi soci, nessuna strategia. Non alle casse del Comune. Il debito del Comune di Milano ha assunto le stesse patologie del debito dello Stato. Continua a crescere e non c’è diretta corrispondenza tra i sacrifici richiesti ai cittadini e i servizi erogati.
Non è con vendite straordinarie che si risolve il problema. Ma se non giova a nessuno, perché vendere e vendere così? Grazie alla segnalazione dell’Espresso, da oggi se lo chiede anche la procura. Infine un’ultima domanda. È Pisapia che usa Tabacci per saldarsi con i poteri forti o Tabacci, già riconosciuto come uomo dei poteri forti, che usa il popolo arancione per interessi propri. Del Pd nessuna traccia. In sintesi il tema non è se essere garantisti nei confronti del sindaco o di Tabacci (su questo non ho dubbi) ma quanto hanno perso i milanesi con questa vendita.

Quanti insegnanti di sostegno perderanno il posto? Quanto ci costerà l’Imu sulla prima casa? Quanto aumenterà il costo degli asili?
* Capogruppo Pdl in Consiglio comunale a Milano

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Ringraziamo il consigliere Masseroli per l’intervento. Giriamo le sue osservazioni critiche al sindaco di Milano Giuliano Pisapia.

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