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Sventato un piano per far saltare tunnel a New York

Mariuccia Chiantaretto

da Washington

La notizia avrebbe dovuto rimanere segreta ma lo scoop di un giornale di New York ha costretto il ministero della Sicurezza interna americana a rivelare tutto: gli agenti dell'Fbi che sorvegliano su Internet le chat room frequentate da simpatizzanti di Al Qaida hanno scoperto un piano «preliminare» per un attentato ad un tunnel di New York, contro le vie di trasporto nella zona fra New York e New Jersey.
Secondo il Daily News l'obiettivo numero uno era l'Holland Tunnel che scorre sotto il Fiume Hudson e collega la parte bassa di Manhattan con lo stato del New Jersey dove c’è l'aeroporto internazionale di Newark. Il tunnel, costruito 79 anni fa, è quasi sempre intasato dal traffico: solo nel 2005 sono transitati 34 milioni di veicoli.
Secondo il giornale l'attentato, se portato a termine con l’esplosivo giusto, avrebbe potuto provocare nel distretto finanziario di Wall Street, con un’onda anomala, gli stessi danni causati dall'uragano Katrina alla città di New Orleans.
L’attentatore sarebbe un libanese di nome Amir Andalousi che secondo fonti della polizia libanese avrebbe più di una identità (si chiamerebbe anche Assem Hammoud).
L'Fbi, che sta collaborando con i servizi libanesi, ha confermato l'arresto di Andalousi senza commentare né le rivelazioni sull’appartenenza di questi ad Al Qaida né il coinvolgimento di altre sette persone, nessuna della quali abitante in America, ma delle quali tre sarebbero già state arrestate. Il ministro degli Interni libanese ha spiegato che l'uomo arrestato ha confessato il piano. «Se non lo avessimo bloccato - ha detto - avrebbe raggiunto un campo di addestramento pakistano per quattro mesi. Poi gli Stati Uniti. L'attentato a New York infatti era previsto per la fine del 2006». Secondo il Daily News poi gli attentatori avevano chiesto parecchi mesi fa l'assistenza tecnica e finanziaria di Musab Al Zarqawi, il numero uno di Al Qaida in Irak, ucciso dagli americani un mese fa.
La notizia del potenziale attentato all'Holland Tunnel è stata resa pubblica poche ore dopo che il presidente Bush aveva ammesso alla Cnn di temere un altro 11 settembre. «Sappiamo - ha spiegato l'agente dell'Fbi Richard Kolko - che Al Qaida continua ad elaborare piani di attentati contro gli Stati Uniti ma non abbiamo informazioni credibili su un imminente attacco nel nostro Paese»
Secondo gli esperti tuttavia l'idea attribuita ai terroristi, di strangolare economicamente gli Stati Uniti distruggendo l'Holland Tunnel per annegare gli operatori di Wall Street e gli abitanti della parte bassa di Manhattan, non è in realtà realizzabile. I tunnel che collegano New York con lo Stato del New Jersey sono incassati non soltanto nel cemento armato ma anche in una copertura di acciaio temperato e difficilmente potrebbero essere perforati. Ammesso che ciò avvenisse, nel caso gli attentatori fossero in grado di portare fino a metà del tunnel una quantità incredibile di esplosivo, le acque del fiume Hudson difficilmente allagherebbero catastroficamente Wall Street per il semplice motivo che la parte bassa della penisola di Manhattan è allo stesso livello del mare non al di sotto.
«L'attentato - ha spiegato l'esperto dell'esercito sulle inondazioni Allan McDuffie - avrebbe allagato il tunnel e null'altro».

Secondo l'ex agente dell'Fbi Pat D'Amuro, attuale esperto di sicurezza per la Cnn il complotto per distruggere l'Holland tunnel «è una minaccia reale scoperta, grazie a Dio, allo stadio preliminare».

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