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Svizzera I vescovi dicono sì ai minareti

Dopo tre giorni di discussioni la Conferenza dei vescovi svizzeri ha diffuso ieri una nota ufficiale in cui invita i connazionali a votare no al referendum del 29 novembre contro la costruzione dei minareti. La raccolta firme per l’iniziativa popolare «contro l’edificazione di minareti» è iniziata il 1° maggio 2007 su proposta dell’Unione democratica del centro, partito della destra xenofoba elvetica. Nel comunicato i vescovi scrivono: «Siamo coscienti che i diritti relativi alla libertà di religione e di culto non vengono rispettati in certi Paesi di religione islamica. I cristiani in particolare subiscono restrizioni nella loro pratica religiosa e limitazioni nella costruzione di edifici sacri». Eppure gli alti prelati aggiungono: «I minareti, come i campanili, sono un segno della presenza pubblica di una religione. La proibizione generalizzata indebolirebbe gli sforzi che mirano a stabilire un atteggiamento di accoglienza reciproca nel dialogo e nel mutuo rispetto». La Svizzera conta 310mila musulmani su una popolazione di 7 milioni e mezzo.

L’islam è la seconda religione dopo il cristianesimo.

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