Girando per gli angoli di internet si scoprono delle notizie davvero curiose. Ad esempio che la Svizzera - con i suoi 1,111 Nobel per milione di abitanti - è il Paese più intelligente del mondo. Niente dire in effetti, i numeri parlano chiaro e dietro gli amici della confederazione ci sono nazioni tipo Gran Bretagna (0,840), Stati Uniti (0,713), Germania (0,341) e Francia (0,187).
Non è dato di sapere dove ci troviamo noi, che in classifica pare siamo molto indietro. È certo, invece, dopo lungo studio, che i Nobel elvetici sono 24: si è messo a contarli lo storico della scienza Roland Müller, scremando quelli che con il Paese di Heidi centrano solo per residenza. Insomma, ci sono casi limite - Müller indica il fisico Paul Dirac che, pur avendo acquisito alla nascita la cittadinanza svizzera del padre, trascorse tutta la sua vita in Inghilterra e negli Stati Uniti; oppure Wolfgang Pauli, anch'egli fisico, al quale il Comune di Zollikon concesse la cittadinanza solo dopo che era stato insignito del prestigioso riconoscimento nel 1945; e anche Jack Steinberger, che vinse nel 1998 e fu poi naturalizzato svizzero nel 2000 dopo trentadue anni trascorsi al CERN di Ginevra - però insomma questi geni sono 24.
Eppure il dubbio cè: non per contraddire lillustre storico, però ricordo ad esempio una volta al palaghiaccio di Biasca, Canton Ticino, di essermi trovato davanti allimprevedibile travestito da poliziotto. Ovvero: arrivato al parcheggio, volevo fare manovra come si fa qui da noi, poveri italioti, ma il Nostro è stato inflessibile. Appena ho innestato la retro per infilarmi nel posto, mi ha bloccato con fare imperioso: «È senso unico, non si può» ha detto agitando il suo segnalatore luminescente.
Eccolo insomma, lerrore dello storico, perché adesso leggendo i numeri ho capito: quel poliziotto era praticamente un genio e ricordo perfettamente che quel giorno lavrei mandato a prendere il Nobel. Numero 25.
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