Ariela Piattelli
da Roma
Domenica scorsa l'ebraismo italiano ha scelto di voltare pagina. Per la prima volta la lista Per Israele (schieramento di centrodestra) ha vinto in tutta Italia le elezioni dell'Ucei (Unione delle comunità ebraiche italiane) per eleggere il delegati al congresso dell'Unione delle comunità ebraiche in programma per i primi di luglio a Roma, in cui verrà designato un consiglio rinnovato, poi un nuovo presidente. Il dato più importante che emerge dal clamoroso risultato elettorale è che Per Israele ha già le carte in regola e i numeri necessari per svolgere un ruolo decisivo nella scelta del nuovo presidente dell'Ucei, e prende forza in queste ore l'ipotesi di proporre alla guida dell'Unione delle comunità l'attuale presidente Claudio Morpurgo.
Ma veniamo ai risultati: nel collegio di Milano la lista Per Israele, guidata dal portavoce della comunità milanese Yasha Reibman che ha ottenuto la maggioranza dei voti, e Kadima hanno avuto la meglio sul gruppo di sinistra Kol Hakeillot. A Milano, oltre alle elezioni per il congresso, si è anche svolta l'importante partita elettorale per il nuovo consiglio della seconda comunità più numerosa dello Stivale: il risultato è sorprendente, la maggioranza di Per Israele è schiacciante, e la lista, guidata sempre da Reibman e Leone Soued, ha spazzato via HaKeila (lista di centrosinistra). La lista Per le comunità, che segue sostanzialmente la linea di Per Israele, vince nel collegio delle piccole comunità (Torino, Genova, Venezia, Firenze, ecc.) con sei delegati eletti, tra i quali il giovane David Parenzo e lo storico Riccardo Calimani.
Anche a Roma Per Israele, guidata e fondata dal vicepresidente della comunità romana Riccardo Pacifici, ottiene la maggioranza dei voti: dei quattordici candidati della lista ne sono stati eletti dodici (tra cui Sara Naman, 24 anni, la più giovane delegata in Italia) contro i dieci dello schieramento di centrosinistra Per i giovani insieme. Un dato paradossale è che nelle liste Per Israele, schieramento che esprime soprattutto posizioni conservative da un punto di vista religioso e nel rapporto con Israele, sono stati i più giovani ad avere la meglio, e sembra che gran parte dell'elettorato ebraico sia sostanzialmente composto da giovani.
Una giornata storica, un risultato significativo, proprio perché in passato la leadership dell'Ucei è sempre stata molto vicina alla sinistra, prima con Tullia Zevi, poi con l'ex presidente Amos Luzzatto, che si è dimesso a novembre e al quale è subentrato Claudio Morpurgo. Nella storia delle comunità ebraiche italiane non sono mancati momenti di imbarazzo che hanno visto personaggi della vita pubblica ebraica esprimersi palesemente a sostegno di alcuni partiti e leader politici italiani: l'ultima vicenda, che ha scatenato fiumi di polemiche, è di pochi giorni fa, quando sul Corriere della Sera è comparso un estratto di un documento di fiducia a Prodi e D'Alema firmato da alcuni ebrei italiani che hanno partecipato alla vita politica del nostro Paese (tra cui gli ex presidenti dell'Ucei Tullia Zevi e Amos Luzzatto).
Riccardo Pacifici ha criticato con parole molto dure questo gesto, e oggi, avvalendosi della grande maggioranza al congresso, prende forza la sua proposta di mozione sull'incompatibilità tra le cariche dei consiglieri delle comunità (e dell'Ucei) e l'aspirazione del singolo a partecipare alla vita politica italiana. «Ci impegneremo affinché l'Ucei resti indipendente dalla vita politica italiana attraverso una mozione etica che presenteremo al congresso», dice Pacifici.
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