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La svolta di Obama: un Nobel «verde» ministro dell’Energia

Coinvolto, suo malgrado, nello scandalo politico dell’anno, il presidente eletto degli Stati Uniti Barack Obama ha fatto ieri ulteriori sforzi per prendere le distanze dal governatore dell’Illinois Rod Blagojevich, arrestato martedì con l’accusa di avere cercato di vendere il seggio del Senato lasciato vacante dallo stesso Obama. Il presidente eletto si è detto «disgustato e deluso» dalle rivelazioni e ha ripetuto il suo invito a Blagojevich a dimettersi. Ma si è spinto più in là, smentendo di aver mai avuto colloqui con il governatore per discutere il processo di selezione del suo successore e dicendosi «assolutamente certo» che se contatti ci sono stati con il suo staff, non hanno nulla a che fare con l’asta del seggio al Senato. Su questo punto però Obama non è sceso nel dettaglio. L’ammissione, implicita, è che i contatti del suo staff con il governatore, ci sono stati. E ora, secondo le informazioni diffuse, il team di transizione ha aperto una indagine per stabilire la natura di questi contatti.

Intanto Jesse Jackson junior, figlio di uno dei più noti esponenti democratici ha smentito di aver trattato con il governatore arrestato un compenso per la candidatura al seggio senatoriale.

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