Svolta Ue: «Gli Ogm ci salvano dalla fame»

«Dobbiamo mantenere una politica aperta ma vigile sugli Ogm, le cui coltivazioni in Europa solo limitate, al contrario del resto del mondo». Le dichiarazioni del presidente della Commissione Europea Ue, Manuel Barroso, oggi peseranno come un macigno. A Bruxelles inizia la discussione sulla riforma della politica agricola comunitaria e, secondo Barroso, i prodotti geneticamente modificati potrebbero essere una soluzione intelligente da adottare nella battaglia contro il caro-prezzi e la fame delle popolazioni più povere. I prodotti agricoli hanno subito un’impennata planetaria e l’Europa non è stata esclusa dagli aumenti. Il prezzo del grano, per esempio, è quasi raddoppiato (+93% in Europa e +113% negli Usa), il riso del 52%. E Barroso avverte. «Tutte le analisi indicano che l’impennata dei prezzi alimentari non è un fenomeno temporaneo».
In Italia, poi, la situazione è ancora più grave. Il caro prezzi miete vittime soprattutto tra chi ha un reddito basso e il Codacons ammette che rispetto agli altri paesi Ue, i rincari dovuti alle emergenze (vedi sciopero autotrasportatori) non rientrano quasi mai completamente. Una situazione non tranquillizzante che deve far pensare a nuove soluzioni. Come gli Ogm, appunto.
Sull’argomento, detrattori e favorevoli combattono da anni una battaglia a tutto campo. Da una parte, scienziati come Umberto Veronesi sostengono che gli Ogm non siano assolutamente pericolosi per la salute. Dall'altra, operatori del settore come Assobiotec, l’associazione nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie, che fa capo a Federchimica, sprona l’esecutivo ad adottare «una strategia di promozione complessiva del settore delle biotecnologie, orientata alla ricerca e all’innovazione, per recuperare il divario con i paesi esteri».
I contrari agli Ogm, però, sono molti. Compreso i consumatori. Secondo un sondaggio commissionato dalla Coldiretti, il 67% dei cittadini italiani e il 63% di quelli europei non li vogliono perché li ritengono meno salutari rispetto a quelli tradizionali. Anche nella vicina Francia il dibattito è aperto e solo qualche giorno fa un disegno di legge a favore degli Ogm è stato bocciato in Parlamento.
La discussione dunque resta apertissima, fuori e dentro l’Italia. Ed è per questo che Barroso vuole fare chiarezza in sede Ue. Anche perché attualmente non esiste alcun regolamento vincolante per gli Stati membri ma solo una «raccomandazione» che in pratica rende tutti liberi di fare un po’ come gli pare. E qualche tentativo di apertura agli Ogm c’è stato. Timido. Francia, Spagna, Germania, Romania, Slovacchia, Portogallo coltivano complessivamente meno di 100mila ettari. Negli Usa, primo produttore mondiale, gli ettari salgono a 60 milioni.

In Italia, invece, una legge sugli Ogm è stata dichiarata illegittima dalla Corte costituzionale. Linee guida redatte dal governo Prodi sono diventate carta straccia. La palla ora rimbalza sul tavolo del neoministro per l’Agricoltura, Luca Zaia.

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