L’assessore al Bilancio non ama deviazioni di percorso (che ormai è segnato). Le critiche del centrodestra? «Sappiamo dove ci portano: a sbattere contro il muro». Ma Bruno Tabacci striglia anche il sindaco se alza ostacoli. «Si possono anche fare gli appelli ai milanesi, ma entro dicembre dobbiamo incassare, deve essere chiaro a tutti». Un commento all’appello pubblico lanciato ieri mattina da Giuliano Pisapia «a tutti gli imprenditori, alle imprese e alle persone interessate», Palazzo Marino lancerà entro metà novembre la gara per vendere in blocco il 20% di Sea e il 18,6% di Serravalle. Un bando cucito su misura dell’offerta non vincolante già presentata venerdì scorso dal fondo F2i di Vito Gamberale. «Vuole essere un bando con una grande partecipazione - afferma il sindaco -. Posso garantire che sarà trasparente, non rivolto a qualcuno ma a tutti quelli che vogliono essere partecipi di questo nuovo percorso per rilanciare Sea insieme». Ma Tabacci non vede (o non vuole?) alternative a F2i, ironizza pure sulle «voci di fondi indiani e cinesi che ho sentito in questi giorni, l’unico sospiro dopo mesi di silenzio è stato quello di F2i e contando che su Edison c’è stata una battaglia sull’italianità..». Ieri muro contro muro tra l’assessore e il Pdl alla commissione sulla vendita congiunta del patrimonio entro il 31 dicembre per evitare lo sforamento del Patto di stabilità: servono 341 milioni, F2i ne ha già offerti 380. «Se ci sono alternative non ho difficoltà a prenderle in considerazione» afferma l’assessore assecondato dalla capogruppo del Pd Carmela Rozza. Che dopo il vertice fiume di maggioranza la sera prima a Palazzo Marino assicura che «fisseremo noi i paletti sulla governance di Sea, rispediamo al mittente alcune richieste di F2i: no al diritto di veto sulla quotazione in Borsa, no al direttore finanziario e dei dividendi 2011 incasserà solo i due dodicesimi». Il Pdl Carlo Masseroli ribatte che «alcune richieste di Gamberale sono talmente irricevibili che sembrano scritte apposta per far vedere che il sindaco le avrebbe respinte per dire che il bando non è costruito ad hoc». E anticipa che oggi il centrodestra presenterà «una proposta per punti sulle privatizzazioni di Serravalle e Sea». In commissione «non ho sentito alternative serie, quindi l’argomento è chiuso» è tranchant Tabacci. Venerdì la giunta voterà la delibera, poi i passaggi in commissione e in aula, obiettivo chiudere la gara entro il 15 dicembre. Allineati anche i duri e puri: «Se potessi non venderei Sea, ma non ci sono alternative» afferma Basilio Rizzo della Sinistra x Pisapia. Via libera anche da Sel, Idv e radicali. Morbida la Lega, «non bisogna svendere» ma «aspettiamo di vedere la proposta per dare una valutazione responsabile». Il lumbard Luca Lepore ha invece «molti dubbi sul blocco del pagamento ai fornitori» proposto dal Pdl Giulio Gallera («chiediamo un sacrificio fino a gennaio piuttosto che svendere Sea»). Solo artigiani e imprese più piccole aspettano pagamenti per 33,5 milioni. Si alzano i toni tra Pdl e assessore: Masseroli torna ad accusarlo di aver fatto «trattative segrete per mesi con Gamberale». La replica è piccata: «Se lei faceva tavoli riservati con i costruttori mentre era assessore all’Urbanistica, sappia che non è il mio metodo».
Al vertice di maggioranza il sindaco ha blindato il presidente Giuseppe Bonomi e il cda di Sea (siedono anche l’assessore regionale Raffaele Cattaneo e il Pdl Mario Pagnoncelli) dalla richiesta dell’Idv di un azzeramento.
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