Tagli dei voli a Linate: Enac decide martedì

Claudio De Carli

La denuncia dei controllori di volo di Linate: «Stangate i piloti imprudenti», registrata dal Giornale il 12 ottobre e ripresa in questi giorni dalle dichiarazioni del management Sea, sta aprendo scenari imprevedibili. L’ente nazionale dell’aviazione civile è stufo di Linate e di beghe. Le dichiarazioni del presidente Enac Vito Riggio danno la sensazione di un troppo pieno che offre poche possibilità di rettifica: quell’aeroporto va ridimensionato. Ma nel mazzo non mette l’aviazione generale bensì quella commerciale, cioè di linea, Alitalia e British per intenderci, quella che porta soldi a Sea. E per avvalorare la sua tesi mette sul tavolo l’inquinamento acustico e atmosferico, tirando dalla sua parte i comuni limitrofi allo scalo, peraltro tutti in perenne lotta con Sea.
Ieri tutti molto più attenti, ma ormai il varco è aperto dalla dichiarazione di guerra di Riggio che il presidente porterà all’ordine del giorno del Cda di martedì prossimo. Urtato e deciso a non lasciarsi asfaltare dagli eventi. Da Enac filtra poco, ma una cosa vogliono sia chiara: la motivazione dell’inquinamento non è un pretesto dell’ultima ora ma un vecchio obiettivo. Di certo alcune dichiarazione di questi giorni sono state accolte a braccia aperte dai vertici Alitalia che non avevano visto con entusiasmo l’entrata di easyJet a Malpensa. La compagnia low cost al T2 di Malpensa di fatto avrà destinazioni che sono già coperte, togliendo passeggeri ad altri vettori. Da qui la minaccia di Riggio di capire meglio che tipo di rapporto sia intercorso fra Sea e easyJet: se il presidente Enac ha reagito d’impulso, il suo pare un impulso molto meditato.
Enav cerca di non finire nel mezzo. L’ente nazionale assistenza al volo ha una posizione di privilegio e non intende perderla. A giugno con una lettera aveva chiesto a Enac un intervento per regolamentare il traffico dell’aviazione generale, stanca di piper che spuntano all’improvviso e deltaplani che si attorcigliano ai fili della luce. Su Linate un report particolareggiato per l’aumento dell’aviazione generale e dei piloti, soprattutto stranieri, che operano su questo scalo senza conoscerlo. Proprio durante l’ultima simulazione di attacco terroristico fatta a Linate, un pilota tedesco si è presentato con l’intenzione di atterrare. Con lo scalo chiuso. La torre di controllo lo ha preso per le orecchie e lo ha istruito per Orio al Serio. Uno dei tanti che non leggono neppure i notem, visto che la simulazione era stata annunciata con ampio anticipo. Per Dario Balotta, segretario Fit Cisl, la situazione è chiara: «La crisi di Alitalia ha portato a questo nuovo scontro fra Milano e Roma, la scelta di Sea di mettere a disposizione il T2 per le compagnie low cost ha fatto il resto.

La Regione lombardia, unica competente per territorio e urbanistica, ha commissionato a una società americana un monitoraggio degli scali lombardi e ora sta a lei, con Enac, mettere ordine. Enac stava solo aspettando un buon pretesto per alzare un polverone. Ma Riggio non ha ancora vinto la sua partita».
Intanto c’è la dichiarazione di guerra, se poi scoppierà è tutto da decidere.

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