Roma

Tagli alla Sanità, ora a rischio i posti di lavoro

Antonella Aldrighetti

È difficile dire quanto la falcidia dei 5.000 posti letto che la giunta Marrazzo vuole attuare nel triennio in tutti gli ospedali della regione abbia a che fare con il cosiddetto «piano Clini» (ossia con il report sulla riorganizzazione della rete ospedaliera regionale che presenterà il presidente dell’Agenzia di sanità pubblica Claudio Clini). Però, comunque stiano le cose, il risultato è sotto gli occhi di tutti: ieri la maggioranza ulivista ha sancito il provvedimento di operare il taglio cospicuo, da qui al 2008, dei posti letto con tanto di delibera. Resta invece da capire se verrà avviata una concertazione su quella che potrebbe diventare una guerra di cifre. I sindacati infatti già recriminano su cosa ne sarà degli operatori sanitari e dei dirigenti medici in servizio. Già, perché oltre all’offerta sanitaria riferita ai ricoveri ospedalieri, automaticamente ridotta, ci sarà da fare i conti anche con i posti di lavoro di coloro che prestano servizio proprio su quei 5.000 posti letto da sfoltire. E se si volesse approfondire l’argomento, troppo lungo sarebbe il corollario di ipotesi e quindi di quesiti cui la giunta Marrazzo sarebbe tenuta a rispondere. Invece sembra meglio tagliare corto e riassumere le politiche sulla gestione sanitaria con un concetto di senso compiuto che raccoglie l’attuale status quo dell’assistenza regionale: «La programmazione sanitaria è alla deriva: il presidente Piero Marrazzo naviga a vista». Lo dice, tirando le somme sulle vicende che animano l’odierno panorama regionale, il senatore Cesare Cursi (An) vicepresidente della commissione Sanità del Senato che entra pure nello specifico quando traccia il bilancio della «questione Anni Verdi» sulla quale, la giunta ulivista, ancora non ha reso noti i termini dell’affidamento diretto della gestione al consorzio di cooperative Ri.Rei. «Le denunce, che sarebbero pervenute dagli operatori dell’ente morale in merito all’ipotesi di coercizione per iscriversi a un sindacato piuttosto che a un altro, lasciano pensare che sarebbe necessaria un’inchiesta apposita - precisa Cursi -. Ma sarebbe necessario a questo punto anche che il presidente Marrazzo riferisse prima in commissione Sanità, poi in consiglio regionale, per evitare di riferire alla Corte dei conti e alla Procura della Repubblica sulle procedure utilizzate per l’affidamento diretto di Anni Verdi alle coop con l’assenso della Cgil». E sull’argomento annuncia pure una specifica interrogazione al ministro della Salute Livia Turco. Quanto al resoconto dell’amministrazione Marrazzo e alle relative scadenze Cesare Cursi non ha dubbi: «Serve un piano di riordino del sistema ospedaliero concordato con le direzioni aziendali e con le organizzazioni sindacali anche se sembra che la giunta ulivista chiami i sindacati solo quando gli fa comodo». Ed è sulle scadenze che si sciorina la sequela di critiche dell’esponente di An perché l’ex telegiornalista di Raitre s’era preso la briga di presentare il piano di rientro del deficit finanziario (4 miliardi di euro) entro il primo settembre, anziché il 31 luglio. Invece? «Invece al di là degli annunci, ancora del piano non si conoscono tempi, modalità, procedure e scadenze, tant’è che - ribatte il senatore - vorremmo capire in quale programma verrà inserito il taglio dei 5.000 posti letto e come si ritiene di far fronte alla ripercussione occupazionale del personale sanitario. C’è una forte preoccupazione per questo, visto che i documenti a oggi resi noti, come il Dpefr, la stessa Finanziaria 2006 e l’assestamento di bilancio, non contengono misure che contemplino questa falcidia di posti letto».

E il quadro politico si complica: ieri anche Margherita e Prc hanno chiesto a Marrazzo di fare chiarezza sulla programmazione sanitaria.

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