Cronaca locale

Tagliati i prof, nel 2008 aule superaffollate

Anche alle superiori di Milano e della Lombardia mancano insegnanti per il prossimo anno scolastico. Stando infatti ai dati comunicati dall’Ufficio scolastico regionale alle organizzazioni sindacali, a fronte di 3.744 iscritti in più, i dirigenti scolastici hanno chiesto di attivare altre 404 classi. Questo significa che saranno necessari altri 761 insegnanti. E invece il prossimo anno verranno tagliati gli organici: alle superiori il ministero per la Lombardia ha già deciso di dare 284 insegnanti in meno rispetto a quelli in carica. Ciò significa che a settembre rispetto all’incremento di iscritti ci saranno complessivamente 1.045 posti in meno. Una prospettiva difficile, dunque, che l’amministrazione scolastica sta cercando di arginare limitando al massimo il numero delle classi da attivare: già è stato previsto che alla richiesta regionale di 404 classi ne saranno autorizzate solo 103. Per quanto riguarda specificamente la scuola milanese, rispetto a un incremento di 1.008 iscritti saranno autorizzate solo nove nuove classi.
«Una prospettiva di lacrime e sangue – commenta Pippo Frisone, sindacalista della Cgil scuola – che comporterà un maggior affollamento di alunni nelle classi, soprattutto quelle iniziali, comprese quelle che accolgono studenti diversamente abili». Diminuiranno i posti per le assunzioni in ruolo e per quelle a tempo determinato per un intero anno. «Ma il danno peggiore – continua il sindacalista – lo pagheranno gli studenti che si troveranno a studiare in classi sovraffollate. E gli studenti più deboli, i diversamente abili e gli stranieri, saranno in situazione di maggior difficoltà. Di questo passo anche la scuola superiore rischia di diventare un contenitore prevalentemente numerico ma sempre più povero di risorse e qualità».
Se alla carenza di posti si aggiungono le crescenti difficoltà che stanno attraversando le scuole ormai con i bilanci in rosso, è facile immaginare come stia crescendo il disagio nelle scuole. Drammatica la situazione in particolare per i supplenti: in molte scuole gli stipendi sono assicurati solo fino a fine marzo. Fanno eccezione molte scuole della provincia di Sondrio dove i supplenti già da due mesi non percepiscono nemmeno un euro di stipendio.
Una situazione che i dirigenti scolastici stanno cercando di arginare con interventi del tutto eccezionali che talora producono anche controversie che rischiano di acuire i contrasti già esistenti. È il caso dell'ex istituto magistrale di Sondrio dove la dirigente scolastica Maria Grazia Carnazzola ha deciso di «mettere in libertà» i docenti rimasti a casa quando le loro classi sono in gita scolastica con l'impegno però di recuperare le ore appunto per le supplenze.

Una decisione che è stata subito impugnata dalla Cisl scuola.

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