da Roma
Voto contro. No, voto a favore. O forse mi astengo. Magari un po contro e un po a favore. Che dite: mi si nota di più se non vengo, oppure se vengo ma resto in disparte, defilato in un angolo?
Sì, è andata proprio così. Colto un attacco acuto della sindrome di Nanni Moretti, Clemente Mastella ha annunciato tutto e ha fatto il contrario di tutto. Alle dieci del mattino il ministro della Giustizia sembrava deciso a piazzare lennesima bomba: «Voterò contro al taglio dei ministri. È assurdo che la Finanziaria esamini problemi che attengono alla struttura del governo». Contrario al provvedimento? Tuttaltro, «sono consapevole che è una delle difficoltà politiche del nostro Paese». Però, aggiungeva, porre la questione così «è anticostituzionale e fa a cazzotti con il buon senso».
Cinquantanove minuti più tardi, dopo una telefonata con Prodi, il dietrofront. «Ho votato a favore per spirito di coalizione e per non dare limpressione che volessi difendere la mia poltrona».
Taglio dei ministri Mastella gioca al «tira e molla»
Il leader Udeur protagonista in Aula dellennesimo dietrofront
Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.