Rita Smordoni
Primo faccia a faccia tra Gianni Alemanno e Walter Veltroni, ieri mattina, nella sede dellAcer, lassociazione dei costruttori romani. Nella settimana conclusiva della campagna elettorale, il confronto tra i due candidati sindaci si è svolto sui temi dello sviluppo edilizio. Un breve discorso introduttivo del presidente dellAcer, Silvano Susi, ha permesso ai duellanti di illustrare i rispettivi programmi elettorali nel campo dellemergenza abitativa, della riqualificazione delle periferie, delle infrastrutture. «Sono questi i principali temi su cui bisogna lavorare - ha affermato Susi - perché se è vero che la capitale ha un incremento del Pil eccellente, è sotto gli occhi di tutti che il percorso da compiere è ancora lungo e i margini di miglioramento sono ancora ampi».
Il primo intervento spetta allo sfidante di Veltroni, che senza giri di parole critica il nuovo piano regolatore generale, approvato da pochi mesi in Consiglio comunale, e si augura che sia portato in variante il più presto possibile: «Su tutti i versanti delle politiche del costruire siamo di fronte a evidenti squilibri che dovranno essere corretti non solo sul versante tecnico, ma anche su quello politico. Basta guardare le aree di edilizia economica e popolare, per comprendere che quando saranno individuate bisognerà fare una variante». Altra nota dolente del Prg è la mancata individuazione delle aree di riserva, «che in larga parte sono già assorbite da una serie di accordi già fatti», e la riqualificazione delle periferie, «che non si fa con larredo urbano, ma con interventi importanti e incisivi». Il rilancio delle periferie, secondo Alemanno, passa attraverso la «sostituzione edilizia» per 12 quartieri della capitale (ad esempio Tor Bella Monaca, Laurentino 38, Corviale), che prevede la costruzione nelle aree libere di nuove residenze dove gradualmente trasferire gli abitanti che lasciano fabbricati fatiscenti. Ma il tema che più sta a cuore al candidato sindaco è lemergenza casa, che può essere affrontata con un piano di 30mila alloggi di edilizia sociale: 10mila per ledilizia economica e popolare, da realizzare mettendo in moto le risorse della Regione e del Comune, 10mila per il mercato dellaffitto e altre 10mila per la vendita degli alloggi con edilizia sovvenzionata, da realizzare sul suolo pubblico con finanziamenti privati. «Si possono utilizzare le aree di ricucitura abbandonate - ha spiegato Alemanno - tenendo presente che, pur non volendo intaccare lagro romano, esistono aree di confusione tra città e campagna che allagricoltura non servono». Alemanno ha anche sottolineato la «volontà di recuperare certezze e diritti rispetto al Prg, poiché ledilizia contrattata non può diventare la regola. Il mercato va aperto anche ai piccoli e medi costruttori, mentre oggi nella capitale possono operare solo i gruppi più forti».
Dal canto suo, Veltroni si è presentato allincontro forte di unindagine del Cresme che ha raccolto tutte le delibere dal 2000 ad oggi riguardanti lo sviluppo edilizio della capitale, le quali servono al primo cittadino per testimoniare la crescita delleconomia romana. Oltre 48 milioni di metri cubi, fra edilizia residenziale e destinazione commerciale, approvati e deliberati dallamministrazione di centrosinistra nel corso di 5 anni, che però non hanno centrato lobiettivo di dare un tetto a prezzi accessibili alle fasce più deboli. «Con lapprovazione del nuovo piano regolatore e il varo di un piano per ledilizia economica e popolare che porterà a realizzare 26.500 alloggi - ha detto Veltroni - lamministrazione ha messo le condizioni per uno sviluppo della città equilibrato e rispettoso dellambiente».
In risposta a una domanda sulla gestione degli appalti e delle risorse per le opere pubbliche della capitale, Alemanno ha chiesto al Consiglio comunale di ritirare il mega appalto sulla manutenzione stradale, che prevede un unico gestore per un importo complessivo di 720 milioni di euro, contro il quale gli europarlamentari azzurri Alfredo Antoniozzi e Antonio Tajani hanno chiesto e ottenuto dalla Commissione Europea lapertura di una procedura di inchiesta per violazione della Legislazione italiana. «In questi anni - ha ribadito il candidato sindaco della Cdl - abbiamo assistito a una deriva verso lappalto unico, come nel caso della Tiburtina, che deve essere evitato perché porta fuori dal mercato le piccole e medie imprese».
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