Il talento di Bench: un bimbo prodigio che dipinge Picasso

Il 12enne, filippino, è già diventato un piccolo artista

Il talento di Bench: un bimbo prodigio che dipinge Picasso

Si chiama BJBench Dagdag jr, ed è un bambino di 12 anni, nato nelle Filippine, all’apparenza come tanti. Eppure Benjamin, approdato a Milano da appena un anno, ha molte delle caratteristiche di un «bambino prodigio» o comunque, di un bambino con delle capacità intellettive e artistiche distintamente superiori alla media.
Bench a 12 anni, senza nessuna scuola alle spalle, totalmente autodidatta, dipinge divinamente, riproduce con estrema naturalezza capolavori di Picasso, Modigliani, Matisse, o altri artisti sacri del pennello, con un tratto e un’abilità da lasciare di stucco. A scuola ormai è diventato un caso, in quanto tutti hanno capito il suo estro e il suo genio. Talentuoso quindi, ma non solo.
Bench gioca a bowling in modo eccellente, canta divinamente e dopo solo un anno che è approdato in Italia, parla benissimo l’italiano. Insomma un bambino di cui non si può non parlare. Il campanello d’allarme, se così lo vogliamo chiamare, per capire la singolarità di questo «personaggio», è stato comunque sicuramente il suo modo di dipingere, il suo tratto, la sua tecnica naturale, la perfezione nel riprodurre o produrre capolavori. Singolare è anche il criterio di scelta dei colori che usa: perfetto.
Parla il padre, Benjamin Dagdag, filippino, che lavora da molti anni come impiegato per uno dei più famosi studi di chirurgia estetica di Milano: «Mio figlio ha cominciato a dipingere verso gli otto anni» spiega il padre «inizialmente dipingeva i cartoni animati e le nature morte, tipo la frutta, ma senza copiare, solo immaginando figure già viste. E già notavamo la sua bravura. Ma solo un anno fa abbiamo capito che avevamo a che fare con un talento superiore alla norma. È sorprendente come mio figlio - continua il padre - riesca a realizzare quadri magnifici, riprodurre famose opere di grandi pittori con un tratto preciso e tecnico, parlando contemporaneamente e in continuazione, con me e con mia moglie, degli argomenti più disparati. Senza un minimo di concentrazione insomma, come se stesse scarabocchiando. Inoltre noi barattiamo scherzosamente la sua passione per internet con la realizzazione di quadri. Per ogni 30 minuti su internet, proponiamo come scambio a mio figlio di realizzare un quadro. Un’ora e mezza su internet quindi, sono tre quadri che deve realizzare per farci contenti».
Bench è sempre stato un talento naturale, ma la vera ispirazione pare, infatti, siano sono stati i quadri visti su internet dei grandi pittori internazionali. «Da quel momento - continua la madre - il nostro bambino è diventato un caso.

L’intento ora sarebbe quello di avere uno sponsor che finanzi, produca e sostenga economicamente un eventuale scuola che sviluppi ulteriormente le doti artistiche e tecniche che nostro figlio già possiede, in modo da creargli un percorso professionale e far si che il suo talento e il suo genio artistico non vengano sprecati». (www.freewebs.com/benchmore ).

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