Tam tam su internet: «Arrestano Di Pietro»

RomaCi sono voci che sembrano afone: non si sentono neppure. E ce ne sono altre che fanno rumore, creano scompiglio, allarme, putiferio. Una della seconda categoria nelle ultime ore sta circolando sul web, ma non solo, con la potenza di un vulcano. Parole come pietre o meglio come Antonio Di Pietro: «Richiesta di custodia cautelare per Di Pietro», ecco la notizia bomba che non trova conferme ufficiali ma che intanto ha smosso le redazioni di tutt’Italia. È vero? Non è vero? Quantomeno è plausibile, visto che almeno tre quotidiani ieri pomeriggio hanno telefonato a un redattore dell’Apcom per chiedere conferma del boato. Il giornalista, Giovanni Fontana, è caduto dal pero e alla pressante domanda: «Ma voi la date la notizia o no?» ha preso tempo, ha verificato, ha cercato almeno uno straccio di prova sulla voce piombatagli alle orecchie da tre parti diverse. Ma siccome già il dubbio è una notizia, ha scritto sulla sua pagina web cosa stava accadendo: «Sta girando voce su una custodia cautelare a Di Pietro». Boom.
Il tam tam è immediato e crea un bailamme di interventi. Sconcerto e disorientamento tra i tifosi di Tonino che, capitati su quella pagina di Internet, dicono la loro: «Tsk, giustizia a orologeria», commenta amaro Francesco. «Ma mica possono, dai», interviene Luca Sofri che non si capisce bene se sia lo stesso celebre Luca, figlio dell’altrettanto celebre Adriano oppure no. Giovanni pare disperato, come se avessero toccato la Madonna: «Oddio all’Idv? No...». Andrea ha pure un pensierino per noi in versione hot: «Certo che se è vera viene fuori un bel casino. Mi immagino che poderose erezioni abbiano in questi momenti al Giornale e a Libero». Vittorio cerca di gettare acqua sul fuoco: «Ok ma qualcuno per caso sa dire chi sono le fonti?».
Le fonti sono quelle curiose telefonate arrivate al cronista che intanto si legge il crescendo di commenti sul suo blog: «Mi raccomando, tienici informato», si allarma Ciocci. Mentre qualcuno ragiona sul tecnicismo: «Scusate l’ignoranza... Ma possono arrestare un deputato? E l’immunità?». «Non possono. Ma possono chiedere l’autorizzazione all’arresto alla Camera di appartenenza. Come per Cosentino». E poi perché dovrebbero chiedere l’arresto per Tonino? «Beh, ovvio: perché Di Pietro lavorava per la Cia», sostiene tra il serio e il faceto Francesco. Sta di fatto che il rumors fa un baccano tremendo e alla fine ci va quasi di mezzo l’autore del post: «No, no.

Tu sei contento se incriminano Di Pietro. Vergogna! Lanci il sasso e nascondi la mano eh?».
Un botta e risposta mentre si rincorrono le telefonate per chiarire se si tratti di bufala o meno. Patacca o no, la notizia ha già fatto abbastanza rumore.

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