Tanta Italia e molte star. Sorrentino apre una gara che guarda agli Oscar

Da Clooney a Johnson, Hollywood si presenta con i film più attesi. E Jude Law diventa Putin...

Tanta Italia e molte star. Sorrentino apre una gara che guarda agli Oscar
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da Venezia

Tra le solite insofferenze degli addetti ai lavori che rimpiangono le chilometriche file del passato perché ora devono pigiare qualche tasto del computer per prenotare il posto alle proiezioni e i boicottaggi del movimento Venice for Palestine (ma ieri è nato quello contrapposto Venice for Israel) delle star, come Gerard Butler, perché, magari sette anni fa con mezza Hollywood (tra gli altri De Niro e Schwarzenegger) ha partecipato a una cena di raccolta fondi per l'esercito israeliano, prende il via stasera l'edizione numero 82 della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia fondata nel 1932 dal Conte Volpi, ministro fascista, a cui sono ancora intestate le coppe per i migliori attori (in quasi cento anni non risulta che nessuno l'abbia mai rifiutata...). E finalmente parlerà solo il cinema. Il Palazzo del Cinema ospiterà la cerimonia di apertura condotta da Emanuela Fanelli catapultata sul palco della Sala Grande nella serata in cui verrà conferito il Leone d'Oro alla carriera a Werner Herzog che per l'occasione è appena sbarcato sui social: "Penso che dovrei condividere con voi cose di lavoro e anche altre cose E quindi ho deciso di aprire un account Instagram per voi". Il tutto davanti a una griglia con una bella bistecca al sangue ora a rischio boicottaggio. La laudatio del premio la terrà Francis Ford Coppola che ha trascorso quest'estate in Italia complice un'operazione programmata al cuore dal suo storico chirurgo di fiducia.

E poi? Poi il film di apertura. Sarà il premio Oscar Paolo Sorrentino a illuminare per primo il grande schermo veneziano con il suo nuovo film l'undicesimo per l'esattezza La grazia in cui torna a lavorare con il suo attore feticcio la settima volta per l'esattezza Toni Servillo. La trama è segreta ma racconta di un politico maturo (Servillo ha 66 anni), forse presidente del Consiglio (o della Repubblica vista la grazia?), che si innamora di una donna più giovane interpretata da Anna Ferzetti, che di anni ne ha 42, finalmente in un ruolo da protagonista assoluta per (di)mostrare tutte le sue capacità attoriali.

Sorrentino è in concorso insieme ad altri quattro colleghi italiani Pietro Marcello con Duse, Leonardo Di Costanzo con Elisa, Gianfranco Rosi con Sotto le nuvole, Franco Maresco con Un film fatto per Bene ma il nostro Paese è molto rappresentato in tutta la selezione ufficiale (qualcuno sussurra pure troppo mentre al botteghino sono tre settimane che non si vede un italiano in Top Ten).

Ma certo dopo il cinema nazionale, la Mostra di Venezia, pilotata da 14 anni da Alberto Barbera il cui mandato scadrà il prossimo anno un record nella storia del festival tanto che il presidente della Biennale Pietrangelo Buttafuoco per sicurezza starebbe pensando di rinnovarlo fino alla sua di scadenza, nel 2027 è tutta votata al cinema statunitense con le sue star a illuminare il Red Carpet. A partire dagli interpreti del nuovo film, After the Hunt, del nostro Luca Guadagnino sempre più internazionale, Julia Roberts, Ayo Edebiri e Andrew Garfield.

C'è il ritorno a Venezia della grande Kathryn Bigelow con A House of Dinamite sulla paura molto contemporanea dell'atomica con Idris Elba e Rebecca Ferguson ma c'è anche Jim Jarmusch che in Father Mother Sister Brother schiera insieme Cate Blanchett, Tom Waits, Adam Driver e Charlotte Rampling. Dwayne "The Rock" Johnson sbarca in laguna già in odore di Oscar in The Smashing Machine sul leggendario campione di lotta libera Mark Kerr mentre Willem Dafoe che, tra l'altro, dirige pure la Biennale Teatro, presenta ben due film. Ma c'è un'altra presenza costante alla Mostra, George Clooney che in Jay Kelly di Noah Baumbach interpreta ma guarda un po' proprio un attore stordito dal successo.

La verità è che le celebrità quest'anno si sprecano con Emma Stone che torna a lavorare con il greco Yorgos Lanthimos nel fantascientifico Bugonia

mentre Oscar Isaac e Jacob Elordi animano, letteralmente, il Frankenstein di Guillermo Del Toro. Come se non bastasse ci si mette il francese Olivier Assayas che in Il mago del Cremlino chiama Jude Law a interpretare Vladimir Putin.

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