Tanti debutti in passerella e il grande assente. Via alla fashion week dedicata a Re Giorgio

A Milano la prima Settimana senza Armani (ma c'è la sua mostra alla Pinacoteca). Louise Trotter esordisce per Bottega Veneta, Simone Bellotti da Jil Sander, Dario Vitale da Versace e Demna per Gucci

Tanti debutti in passerella e il grande assente. Via alla fashion week dedicata a Re Giorgio
00:00 00:00

L'assenza fisica di Armani e la presenza di ben quattro debutti in passerella nobilitano l'imminente Fashion Week di Milano. Stavolta abbiamo davvero sei giorni pieni di appuntamenti importanti (da martedì 23 a lunedì 29) con 54 sfilate fisiche e 4 digitali, 78 presentazioni in forma statica e 30 eventi collaterali. Tra questi i più importanti riguardano ovviamente Re Giorgio. Si comincia dal lancio definitivo del progetto Armani/Archivio che è una piattaforma digitale interattiva sull'immenso lavoro dell'uomo definibile ormai come lo stilista del popolo, poi c'è l'inaugurazione della mostra a Brera sui 50 anni del brand e infine le due sfilate in calendario: Emporio nel teatro di via Bergognone e Giorgio Armani la sera del 28 nel cortile della Pinacoteca.

Per la prima volta la moda entra nel settecentesco complesso museale con 150 creazioni che dialogano con opere immortali come il Cristo del Mantegna, la Cena di Emmaus di Caravaggio oppure il Bacio di Hayez. Sul fronte debutti il gioco si fa subito duro con Gucci, il grande malato del fashion system internazionale da poco affidato nelle capaci mani manageriali di Francesca Bellettini che nel suo precedente incarico di Deputy Ceo del Gruppo Kering ha puntato tutte le sue carte su Demna, lo stilista georgiano che per 10 anni ha reinventato Balenciaga. Per lui che di cognome fa Gvasalia ma se lo scrivi si arrabbia, il brand delle due G ha organizzato un evento segretissimo fino a quando, lo scorso 15 settembre, Luca De Meo nuovo ceo di tutto il Gruppo Kering non ha rivelato che sarà un film puntualizzando però: "Non l'ho visto neppure io". Il giorno dopo questa misteriosa serata (che in realtà si terrà a Palazzo Mezzanotte in Piazza degli Affari) debutta Simone Bellotti da Jil Sander prendendo il posto di Lucie e Luke Meier. Voci di corridoio dicono che stia facendo un bellissimo lavoro che non ci farà rimpiangere le ultime stupende collezioni dei due predecessori. Ottimi auspici anche per l'arrivo di Louise Trotter da Bottega Veneta al posto di Matthieu Blazy approdato da Chanel dove debutterà come direttore creativo dello storico marchio francese in chiusura della fashion week di Parigi. Inglese, allergica ai loghi, alle stranezze e alla moda urlata, Trotter ha alle spalle una solida esperienza commerciale presso Gap, Calvin Klein, Tommy Hilfiger e Joseph prima di diventare la prima donna a disegnare Lacoste e la magica artefice della rinascita di Carven. Di lei le malelingue della moda dicono che non ha mai fatto borse memorabili mentre chi la conosce bene sostiene che conosce la materia come pochi ed era tra l'altro collezionista di pezzi vintage di Bottega Veneta creati dai fondatori del brand e dal grande Tomas Maier. Impossibile capire perfino la data del debutto di Dario Vitale da Versace al posto di Donatella. Il 41enne designer originario della costiera amalfitana e nominato lo scorso aprile Chief Creative Officer del brand appena comprato dal Gruppo Prada prima ha detto che avrebbe sfilato, poi ha dichiarato di volere una presentazione "intima" (ovvero per quattro gatti in croce che poi se la tireranno moltissimo) e infine ha presentato Versace Embodied un progetto di comunicazione in collaborazione con diversi protagonisti della cultura contemporanea come i fotografi Steven Meisel e Andrea Modica oppure l'artista americana Collier Schorr. Resta da capire perché Vitale che in precedenza ha lavorato per Miu Miu dichiari serafico "Voglio vedere Versace senza vedere Versace".

La fashion week di Milano prevede anche la terza edizione dei Black Carpet al Teatro Manzoni e gli Oscar della Moda Sostenibile alla Scala la sera del 27 dove è stata invitata anche la premier Meloni. Poi il testimone passa a Parigi dove i debutti non si contano. Il più atteso è quello di Pierpaolo Piccioli da Balenciaga: il poeta dei colori e delle forme contemporanee nel marchio del cosiddetto Picasso della moda. Debutta nella donna da Dior J.W.

Anderson inseguito da fughe di notizie sul caos che regnerebbe sovrano nell'ufficio stile e sulle vendite precipitate con la collezione uomo presentata lo scorso giugno. Non resta che vedere per 9 interminabili giorni di show che cominciano con Saint Laurent il 29 settembre e finiscono con Chanel il 6 ottobre.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica