Tapie assolto dopo 15 anni «Mi hanno tolto tutto ma ho vinto e sono vivo»

«In tutti questi anni mi è stato vietato di fare affari, di dirigere un club sportivo, di fare politica. Sono stato persino privato dei miei diritti di paternità». Sono passati oltre quindici anni da quando è cominciato il suo incubo giudiziario e Bernard Tapie affida al quotidiano Le Parisien lo sfogo dopo la notizia liberatoria dell'assoluzione del tribunale di Parigi, arrivata a conclusione dell’inchiesta sul crack finanziario delle sue società. Imprenditore simbolo, «self made man» degli anni Novanta, l’ex ministro dell’era Mitterrand ed ex presidente dell’Olimpique Marsiglia commenta la sentenza senza grandi clamori: «Non trovo un reale sollievo. Piuttosto una soddisfazione. Vedo in accelerato tutto quello che ho vissuto per quindici anni». Ma poi promette che tornerà. «Non escludo di reinvestire in una squadra di calcio e di impegnarmi di nuovo in politica. Tutto resta aperto». Ma fare l’imprenditore basta: «L’unica cosa che non rifarò è tornare negli affari».
Proprio dagli affari erano nati i suoi guai giudiziari tra il 1993 e il 1994, con l’accusa di bancarotta per le sue holding Gbt (Groupe Bernard Tapie) e Fibt (Financière et immobilière Bernard Tapie). Anche se lui ci tiene a ricordare che la politica è stata la sua rovina. A quell’epoca «un clima era stato creato per impedirmi di fare politica sia da sinistra che da destra - dice Tapie -. Tutti sanno che i miei problemi sono cominciati sotto l’influenza di alcuni responsabili socialisti, a cominciare da Michel Rocard», ex premier francese. Poi altre accuse circostanziate: «A destra, Jean-Claude Gaudin, che era convinto che sarei diventato sindaco di Marsiglia, ha fatto di tutto per eliminarmi grazie in particolare al suo amico Pierre Méhaignerie che era ministro della Giustizia». Eppure Tapie non parla di desiderio di vendicarsi, tutt’altro: «Non ho sentimenti di rivalsa né di vendetta. Chi pensa che regolerò dei conti si sbaglia. Tutti questi anni di battaglia con la giustizia non mi hanno ucciso, anche se durante questi 15 anni non ho passato un solo giorno senza lavorare sul mio caso. Oggi ho vinto e sono vivo. È un’enorme lezione per tutti quelli che dubitano della giustizia».
Con la sentenza di questi giorni Tapie ha saldato quasi tutti i conti con la giustizia, a parte una storia di aggiotaggio sui titoli del Club Med nel 2009 non ancora risolta e se lo vorrà potrà tornare alla vita pubblica. In quale partito? Anche su questo tema Tapie lancia messaggi buonisti: «Prima lasciate che vi ricordi che quando sono cominciati i miei problemi io ero deputato europeo e la mia richiesta di togliere l’immunità parlamentare era stata formulata. Ma è stata rigettata grazie alle arringhe di due uomini: Daniel Conhn-Bendit e il vecchio giudice Thierry Jean-Pierre, che certo non figurava tra i miei amici. Ho dato le dimissioni perché fosse tolta la mia immunità, ma l’atteggiamento di questi due uomini dice molto bene che si può fare politica senza distruggere i propri avversari. Per il resto..., all’epoca, ero deputato europeo radicale di sinistra. E se farò politica, sarà con questo partito».
Un ritorno, pare, senza puntare troppo in alto, fa capire Tapie. «Non credete che ci siano già troppe persone ai blocchi di partenza?». Ma appoggiare Sarkozy non è cosa certa: «Non mi pento di averlo sostenuto nel 1007 contro Ségolène Royal ma non so che farò nel 2012.

Non sono obbligato a prendere una posizione oggi». Uno spiraglio aperto per la leader socialista Martine Aubry: «Quando ero ministro ero suo vicino e l’ho apprezzata molto. Aspetterò comunque di vedere il suo programma prima di cambiare favorito».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica