Le tappe (golose) in Valtellina fra bresaola, creme e cotechini

Le strade che portano in Valtellina sono spianate dall’aroma del vino e dai sapori di queste magnifiche vallate che si aprono su scenografici terrazzamenti a nord del Lago di Como, tra le Alpi Orobie e le Retiche. Lo spunto goloso del fine settimana è di natura innanzitutto suina: domani e dopo, 15 e 16 novembre, sono i giorni della festa del maiale, cucinato come da tradizione locale. L’appuntamento è a Teglio per gustare in 9 ristoranti del Comune e dintorni - lista completa e dettagli su valtellinaturismo.com – un menu che grufola dall’antipasto al secondo: dal tagliere con insaccati del contadino al poker d’assi luganega-cotechino-sanguinaccio-mortadella, per la gola sarà un bel viaggiare.
E sarà un passo scandito dai grandi vini del circondario, trainati nel 95 per cento dei casi da nebbiolo, anzi chiavennasca, dizione locale di un’uva che i più credono solo piemontese. È di sola chiavennasca lo Sforzato, vino ricavato da un’antica pratica di appassimento che fa riposare sui graticci dei fruttai le uve per almeno tre mesi dopo la vendemmia.
I palati che hanno già avuto modo di deliziarsi coi tannini ricchi di grandi, blasonati Sfursàt come l’Albareda di Mamete Prevostini, mameteprevostini.com, il San Domenico di Triacca, triacca.com, lo Sfursat di Nino Negri, ninonegri.it o il Fruttaio Ca’ Rizzieri di Aldo Rainoldi, rainoldi.com, si appuntino un nuovo cavallo di razza. Si chiama Feudo dei Conti ed esce dalla scuderia dei Conti Sertoli Salis di Tirano, una decina di chilometri da Teglio, sertolisalis.com, 0342.710404: da uve scrupolosamente selezionate per posizione ed esposizione solare, dopo l’appassimento, il transito in barrique per 24 mesi e di 12 in bottiglia, la prima annata del 2004 regala già note importanti e complesse. Solo 4.800 bottiglie numerate, affrettarsi.
Visitate con calma, invece, la struttura produttiva e le cantine di affinamento del XVII secolo, scavate nella pietra, di Palazzo Salis. E portate via anche le confetture di frutta, i mieli, le creme di nocciola e marroni, i pizzoccheri e la Bisciola - dolce valtellinese con noci, uvetta e duchi secchi – prodotti dall’antica azienda vinicola.
A proposito di leccornie, per provare la vera bresaola, puntate su Madesimo, al ristorante Cantinone dello Sport Hotel Alpina, sporthotelalpina.it, in direzione passo Spluga: la sfacchinata è ripagata da un insaccato che non è la caricatura di se stesso né spartisce, come tante purtroppo, proprietà con la plastica. La bresaola dello chef Stefano Masanti è autentica, fatta con salatura a secco e prodotta in 15 quintali, con tagli di raro bovino italiano.
Tornando ancora ai vini, ai più pigri farà piacere sapere che se il milanese non va in Valtellina, la Valtellina viene a Milano.

Succederà lunedì 1 dicembre al Westin Palace: nel banco d’assaggio dei vini di Valtellina legati a prodotti del territorio non mancate di testare il Sassella Riserva Vigna Regina di Arpepe, arpepe.com, vignaioli di grande tradizione e presente radioso.

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