Il Tar boccia la giunta: negozi aperti 24 ore su 24

Il Tar boccia la giunta: negozi aperti 24 ore su 24

I supermercati vincono (per ora) la battaglia contro il Comune sugli orari di apertura. Il Tar della Lombardia ieri ha accolto l’istanza di sospensione presentata da alcune imprese della grande distribuzione nei confronti dell’ordinanza con cui Palazzo Marino ha messo un freno alla liberalizzazione del decreto Monti. «Palazzo Marino aveva limitato le aperture domenicali e festive, in contrasto con la normativa nazionale» riferisce soddisfatta Federdistribuzione. Che sottolinea in particolare come il Tar Lombardia ritenga che quanto è stabilito nella legge «Salva Italia» costituisca «sicuramente espressione di principi fondamentali della legge dello Stato volti ad attuare un vasto programma di liberalizzazione delle attività economiche». Stabilisce inoltre che la stessa legge nazionale detta disposizioni immediatamente operative che «non richiedono alcuna opera di attuazione o adattamento da parte delle Regioni e ha efficacia abrogativa delle norme regionali con essa incompatibili. Il pronunciamento del Tar Lombardia, organo autorevole e competente per giudicare la legittimità dei provvedimenti comunali in relazione alla normativa nazionale, segue quello del Tar Toscana che solo due giorni fa ha espresso gli stessi indirizzi interpretativi in materia di orari dei negozi». Le imprese distributive, sottolinea dunque l’associazione che le rappresenta, «potranno ora programmare al meglio la propria attività e gli orari giornalieri di apertura per poter offrire ai propri clienti il servizio più adatto alle loro esigenze».
Il sindaco e l’assessore al Commercio Franco D’Alfonso «hanno fatto l’ennesima figura da azzeccagarbugli - afferma il consigliere Pdl Riccardo De Corato - sono riusciti a perdere sia sulla sospensiva sia nel merito sul ricorso della grande distribuzione, facendo loro un favore a dispetto dei piccoli esercizi milanesi. La giunta magari avrebbe fatto meglio ad interpellare l'Unione del commercio facendosi prestare un legale più esperto degli attuali amministratori di Palazzo Marino». Il Comune aveva di fatto congelato le attuali normative regionali fino al 23 marzo, consentendo la deroga per il 26 febbraio, domenica 4 e 18 marzo a tenere aperto ma per non più di tredici ore consecutive. Tempo necessario aveva spiegato D’Alfonso per continuare nell’attività di concertazione e confronto per «giungere a una soluzione condivisa tra Comune, Regione, sindacati e associazioni di categoria». Ora la sospensiva del Tar autorizza i negozi a temere aperto fin da subito anche 24 ore suu 24. «Tribunale governativo» è il commento a caldo dell’assessore, una sentenza «in linea con il governo Monti».

Nei prossimi giorni riconvocherà al tavolo la categoria e stringerà i tempi per una delibera di giunta che «ci consenta nei limiti consentiti dalla legge di regolare in qualche modo le aperture, avvalendoci dell’ordine pubblico, salute, quiete per cui il Comune può prevedere delle limitazioni».

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