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Tarantini: «Sesso per appalti, così Frisullo mi ha reso ricco E io spendevo 5 milioni l’anno»

Il sesso? La chiave di volta. O meglio la chiave che, attraverso gli incontri con le escort offerti all’ex vicepresidente della Regione Puglia Sandro Frisullo, avrebbe aperto a Gianpaolo Tarantini le «porte della Asl di Lecce», e dà lì il paradiso degli appalti nel sistema sanitario pugliese. Lo sostiene la Procura di Bari, che negli atti dell’inchiesta - le 53 pagine di ordinanza di custodia cautelare più gli interrogatori dello stesso imprenditore - traccia un quadro davvero fosco: da un lato Frisullo (che sarà interrogato lunedì prossimo, e che attraverso il suo legale smentisce di avere mai ricevuto soldi da Tarantini), coccolato come un pupo tra regalìe, escort, persino Range Rover con autista quando non riesce a trovare il suo, di chaffeur, da Gianpy; dall’altro appunto Gianpy, Gianpaolo Tarantini, imprenditore della sanità che con le sue confessioni - il gip sottolinea che ha deciso di parlare dopo l’arresto perché non voleva danneggiare chi gli aveva consentito di «guadagnare soldi» - che spende e spande: tra il 2007 e il 2008, parole sue, «circa 4 o 5 milioni di euro». Tanto da ammettere: «Ho avuto una vita esagerata».

IL SESSO PASSE-PARTOUT
Ne parla Tarantini, in uno degli interrogatori: «Le attenzioni da me avute nei confronti di Frisullo mi hanno consentito di essere dallo stesso presentato a Vincenzo Valente (il direttore amministrativo della Asl di Lecce conosciuto tramite Frisullo, ndr). E una delle principali «attenzioni», appunto, era procurare ragazze al politico pd.

DA PARIGI A BARI PER FRISULLO
Una volta la ragazza per il vicepresidente della Regione Puglia arriva addirittura da Parigi. «Vanessa Di Meglio – racconta Gianpy – è una mia carissima amica, che ho conosciuto per il tramite di mia moglie circa 10 anni fa. Da allora ho continuato a frequentarla invitandola a feste nelle quali la riempivo di attenzioni, anche fornendole cocaina. Tendenzialmente non è una professionista del sesso, ma all’occorrenza non disdegna di essere retribuita per prestazioni sessuali. Ho favorito, nel 2007 e nel 2008, rispettivamente due prestazioni sessuali della stessa con Sandro Frisullo, retribuendola con un importo che credo si aggirasse sui 500 euro, oltre a pagarle il biglietto aereo, poiché la stessa veniva da Parigi, e ad ospitarla a Riva del Sole, a Giovinazzo (Bari)». Agli atti anche l’incontro (organizzato da Claudio Tarantini, fratello di Gianpaolo) tra Frisullo e Sonia Carpentone, detta Monia. Gianpiero Tarantini parla pure degli incontri con Maria Teresa «Terry» De Nicolò, in un appartamento nei pressi della sede della Regione: «Io avevo la disponibilità e le chiavi in quanto lo stesso Frisullo me le diede nel 2007 chiedendomi di far effettuare dalla ditta di fiducia delle mie aziende opere di pulizia con cadenza, se non ricordo male, settimanale... Ricordo di avere accompagnato la De Nicolò in quell’appartamento al fine di farla incontrare con lo stesso Frisullo e quindi, giunto quest’ultimo, io andai via. In quella circostanza... prima di allontanarmi, consumammo in tre un pasto. Credo che anche in altre circostanze ho favorito gli incontri della De Nicolò con Frisullo».

GLI INCONTRI CON TERRY
La De Nicolò conferma in pieno. Ascoltata dalla Guardia di Finanza di Bari mette a verbale: «Su richiesta di Gianpaolo Tarantini ho frequentato un’abitazione sita in Bari, dalle parti della Regione Puglia, di cui non conosco il proprietario o l’utilizzatore, per incontrare, in più di un’occasione, una persona che di seguito ho appurato, apprendendolo dai giornali e dai telegiornali, essere Sandro Frisullo... aggiungo che lì ho visto il signor Frisullo due volte... sono avvenuti (gli incontri) due volte nell’appartamento di cui vi ho già parlato. Il signor Tarantini mi ha dato, per entrambe le volte, una somma pari a 500 euro, per poter incontrare il signor Frisullo, e una delle due volte, prima di lasciarci da soli, io, il signor Tarantini e Frisullo abbiamo pranzato insieme... il Tarantini è andato via lasciandoci da soli, e prima di lasciarci da soli si è raccomandato con il signor Frisullo di... non so, di vedere delle situazioni di affari, e si è raccomandato più volte di questo, di vedere bene delle sue situazioni... forse, non so, delle cose che gli aveva chiesto, riguardanti degli affari che magari interessavano il signor Tarantini, dicendogli che lo avrebbe richiamato più tardi... Tarantini mi disse di incontrare questo suo amico e di essere gentile con lui, particolarmente gentile. Io credo che non sia stata io l’unica ragazza che lui ha mandato a casa del Frisullo, perché in confidenza mi ha parlato di abitudini sessuali di Frisullo».
«SPERO DI CONOSCERTI PRESTO», «ANCHE IO...»
Negli atti trova spazio anche un sms che documenta il primo incontro tra Frisullo e la escort. Ne parlano, al telefono, Frisullo (F) e Tarantini (T). T: «Hai parlato?». F: «Eh, mi ha mandato un messaggio mi ha detto... “spero di poterti conoscere presto”». T: «Ahahahaha». F: «... e io le ho detto... è anche la mia speranza, a prestissimo». T: «Ahahahaha (ride) stronzo!» F: «Che faccio, che faccio, la chiamo più tardi?» T: «Sì, chiamala alle otto». F: «Ma che cosa fa?» T: «No, fa, lavora in un’agenzia di moda... pubblicitaria, una bellissima ragazza...». T: «Parlato poi oggi, tutto a posto?» F: «Tutto a posto, poi ti dico».

«NON METTIAMO PIÙ IN MEZZO TARANTINI...»
Inizialmente Terry De Nicolò dà un nome falso a Frisullo. Ma il politico, dopo il primo approccio, vuole gestire in proprio il rapporto. Lo racconta ancora Terry: «... a Frisullo mi sono presentata come Loredana... i compensi sono in denaro contante, anzi il Frisullo - ora mi sono ricordata un’altra cosa - mi ha detto: “Le prossime volte non mettiamo di mezzo il Tarantini, se vuoi, te lo riconosco io un regalino”, perché forse il Tarantini non voleva più pagare, non lo so...».
NIENTE AUTO? CI PENSA GIANPY
Il 13 settembre del 2008 Frisullo rimane bloccato a Torino in aeroporto. Deve partire per Bari alle 18.30, ma non riesce a rintracciare il suo autista. Un taxi? Ma no, ci pensa Gianpy. E infatti è proprio Tarantini (T) che Frisullo (F) chiama: «... senti Gianpaolo... è un problema per gli amici nostri perché qui io sono bloccato a Torino... adesso dovrebbe partire l’AirOne per Bari... perché non sto trovando Pippi (il suo autista, ndr)... non risponde... lui pensava che atterrassi a Brindisi...». E Gianpiero risponde: «Fammi vedere... ti chiamo io...». Quindi richiama per confermare: «T: «Sandro...» F: «...sì...» T: «allora... viene Francesco e Dino... e viene Matteo che è un altro mio collaboratore... un signore con la barba... che comunque ti conosce... sa chi sei». F: «Ha una macchina comoda?». T: «Ha la macchina mia, il Range Rover quello nero...» F: «Perfetto, perfetto... ok caro».

FRISULLO E LE ASSUNZIONI
Tarantini e le sue società si aggiudicavano gli appalti. Ma al di là del «compenso» che avrebbe percepito da Tarantini (secondo l’imprenditore 12mila euro al mese da gennaio a novembre 2008 più altri 50mila) Frisullo avrebbe chiesto qualche altro aiuto. In termini di assunzioni. Lo racconta sempre Tarantini, a proposito dell’appalto triennale da quattro milioni di euro per la gestione dinamica di documenti e cartelle cliniche della Asl di Lecce: «Frisullo, al di là della cifra pattuita in caso di aggiudicazione della delibera, indicò a Marzocca (l’imprenditore Domenico Marzocca, titolare della società Prodeo che si aggiudicò, con l’appoggio di Tarantini, quell’appalto, ndr) una trentina di nomi di persone che avrebbe voluto fossero assunte da Marzocca, chiedendogli di chiamarle tutte e di fare dei colloqui finalizzati all’assunzione presso la Prodeo. So che alcuni furono assunti presso un’altra azienda con la quale la Prodeo era in Ati».

«FRISULLO FA ANCORA POLITICA»
Massimo D’Alema, ancora ieri, ha ricordato che il Pd ha fatto dimettere Frisullo alle prime avvisaglie di guai giudiziari: «Nel giugno scorso – ha detto – quando cominciò a circolare la voce noi abbiamo preso tutte le misure necessarie». Verissimo. Ma Frisullo, secondo gli inquirenti, non ha lasciato del tutto la politica: «Che la scena politica non sia stata abbandonata effettivamente dal Frisullo – si legge nell’ordinanza – è confermato ancora di recente dalle conversazioni che l’indagato ha intrattenuto con personaggi del mondo politico e amministrativo». In due telefonate del 17 e 18 gennaio scorsi, intercettate, Frisullo dice ai suoi interlocutori che ha intenzione di partecipare a incontri organizzati dal partito.

Anzi, ad un incontro, quello organizzato all’hotel Tiziano di Roma proprio da D’Alema: «Siccome domani c’è D’Alema all’hotel Tiziano – dice Frisullo a un amico, Romano – e io intendo andare...». E a tale Giovanni: «Ci vediamo stasera al “Tiziano”... vedi un po’, manda un po’ di persone, vedete insomma...».

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