Targa finta, lacca e complici per i furbetti della Ztl

I rapporti dei vigili urbani di Roma svelano i trucchi più assurdi usati per nascondersi alle telecamere ed evitare la multa. Incluso pagare qualcuno che copre la targa mentre passi

C'è anche chi si fa pagare per interporsi tra telecamera e targa al momento del passaggio nella Ztl, chi mette la schiuma da barba sulla targa, chi stacca e chi ha un amico dietro il furgone che apre il portellone, occultando i numeri, mentre varca la zona a traffico limitato.
Questi gli stratagemmi usati dai romani per violare la Ztl. Stratagemmi smascherati dai vigili urbani di Roma del nucleo Iride del I gruppo del centro storico che quotidianamente hanno a che fare con i tanti automobilisti furbastri che tentano, spesso invano, di passare inosservati all'occhio delle telecamere collocate ai varchi della ztl.
Una fantasia senza limiti quella dei romani pur di entrare con l'auto nella zona a traffico limitato nel centro storico ed evitare la multa. Soltanto per «coprire» la targa sono mille i trucchi usati: c'è chi la cela dietro foglie di platano, chi con il fango, chi con la vernice e chi addirittura con schiuma da barba o con la lacca per i capelli. C'è anche chi scientificamente, prima di ogni passaggio, stacca la propria targa e la sostituisce con un'altra trovata per strada, lo hanno accertato gli agenti della Polizia Municipale proprio alcuni giorni fa.
Ma c'e anche chi commette madornali errori come quello di un trasportatore che giorni fa aveva violato la ztl coprendo la targa, non considerando però che sulle fiancate del furgone era stampato il numero del suo cellulare. Agli agenti è bastato telefonare, concordare un trasporto ed al suo arrivo sanzionarlo per tutti i suoi comportamenti.
Per due euro, c'è anche, chi si offre di passare tra telecamera e veicolo prima del varco. È gratis invece nascondere persone dentro il furgone che aprono il portellone posteriore durante il transito.

«Tutti questi "furbi" - fanno sapere orgogliosamente i vigili urbani - grazie alla nostra presenza sul territorio e ai sistemi di verifiche incrociate vengono individuati perseguiti e denunciati nei casi previsti dal codice penale».

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