Una targa per Ogliari, memoria del quartiere

Se Francesco Ogliari oggi vedesse il giardino che gli sarà intitolato, avrebbe un moto di gioia e di nostalgia: perché egli, giovanissimo, contribuì alla nascita dell’intero quartiere Grigioni, al quale restò nel tempo legato da vincoli affettivi e professionali. La targa che sarà scoperta in suo onore avrà il significato di ricordare un uomo che a Milano ha dato tanto: un contributo alla sua conoscenza, con i libri dedicati alla città e al suo sviluppo otto e novecentesco; e lustro internazionale con il suo lavoro di storico dei trasporti, per il quale fu anche candidato al premio Nobel. La sua monumentale attività di studio, raccolta in migliaia di scritti e in centinaia di volumi, resterà nel tempo un riferimento per il settore. A questa egli aggiunse l’attività didattica, come professore allo Iulm, e quella collezionistica, che lo portò all’allestimento del museo di Ranco, sul lago Maggiore, dove, dal cavallo alla navicella spaziale, ogni forma di trasporto è rappresentata. È bello pensare che la memoria di un personaggio così illustre venga perpetuata: il giardino di via Codogno è solo il primo, affettuoso esempio di gratitudine della città.

Il luogo ideale nel quale dovrebbe poi essere apposta una targa in suo onore è la Sezione trasporti del Museo nazionale della Scienza e della tecnica: nei 25 anni in cui lo presiedette, fu proprio lui a volerla e ad allestirla personalmente, profondendovi scienza, conoscenze e relazioni. Intitolare a Francesco Ogliari quel «museo nel museo» sarebbe il più bell’omaggio che Milano potrebbe fargli.

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